Pubblicato il 06/07/2012, 10:34 | Scritto da La Redazione

LA7: SANTORO, GUZZANTI E SAVIANO, NOVITÀ D’AUTUNNO

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L’ingresso in “squadra” del giornalista di “Servizio Pubblico”, dal 15 ottobre in prima serata su quella che potrebbe a breve diventare l’ex rete Telecom, è stato uno dei punti di forza della presentazione dei palinsesti autunnali. TVZOOM era presente e racconta la serata.

 

Presso lo spazio La Pelota, nel cuore mondano di quella che un tempo era la Milano da bere e oggi sogna di esserlo ancora, a godersi la presentazione dei palinsesti di La7 c’ erano proprio tutti. C’ era Gad Lerner in prima fila. Scravattato in camicia bianca su giacca color cachi, tornerà con L’infedele dimostrando in realtà di essere davvero fedele. C’era Nuzzi. C’era Formigli. C’era Telese con Porro (una coppia meglio assortita del duo Facci-Lusenti, che nello stesso istante andava In Onda alimentando uno dei misteri dell’estate: il Filippo di Libero e l’algida Natasha fanno i conduttori della trasmissione o fanno gli ospiti?).

C’ era Lilly Gruber. C’ era Enrico Mentana, direttore dei direttori, dapprima sullo schermo, in collegamento dagli studi del suo Tg,  e poco dopo, trafelato e felice, in carne e ossa. C’era una platea mondana e interessata. 

Soprattutto, c’ era lui, Michele Santoro, il più atteso. Annunciato in conferenza stampa da un bonariamente stizzito Giovanni Stella, consigliere di Telecom Italia Media: «Non parlo del suo stipendio, sarebbe ingiusto farlo ora. Fare domande è il vostro mestiere, eppure voi giornalisti non mi state simpatici. Diciamo che ha pesato sull’accordo la sua esperienza del 2011 sul network di tv private e su Sky».
«Si è preso la responsabilità? Ovvio che sì», ha proseguito Stella, «Se in un contratto è chiaro che la responsabilità è assunta da un altro soggetto rispetto a quello che manda in onda il programma, va bene anche a noi. Verrà pagato in funzione degli obiettivi. Ho stabilito una scaletta che assicura la redditività in base ai corrispettivi che pago». 
E Santoro alla fine si è palesato, in collegamento col Tg di Mentana. Sembrava la Madonna pellegrina al cospetto della folla di fedeli. «Partiremo il 15 ottobre con Servizio Pubblico, sarà una bella sfida. Una volta c’erano solo 2 grandi poli televisivi che facevano il 70% dell’ascolto, oggi no. A ridare centralità al concetto di servizio pubblico c’è una nuova forma di comunicazione, che vede il ruolo del fruitore più centrale e determinante rispetto a un tempo. Rispetto al nostro approdo a La7: Servizio Pubblico resterà produttore autonomo, indipendente e soprattutto proprietario dei suoi contenuti. L’unico vincolo che avremo è il rispetto delle leggi“, ha precisato soddisfatto.
Per concludere con un auspicio velleitario: «Se giornalisti e artisti potessero diventare azionisti di LA7, si potrebbe davvero realizzare il progetto TeleSogno». Contraltare adeguato all’annuncio di Stella: «Televisioni e torri potrebbero essere vendute separatamente».
Sul palco si sono alternati nella conduzione i volti rappresentativi della vis comica al femminile: Geppi Cucciari e Teresa Mannino. Si contenderanno i venerdì autunnali, con la comica siciliana al timone di Se Stasera sono qui e l’irrefrenabile sarda a raddoppiare il suo impegno già quotidiano di Gday, con un nuovo programma dedicato all’intrattenimento. Ideali complementi al ritorno di Maurizio Crozza, annunciato per ottobre con un nuovo format della durata di un’ora che coprirà stagione invernale e primaverile. Che abbia ascoltato i suggerimenti di chi gli chiedeva di ridurre i tempi titanici delle sue performance, prendendo come spunto Corrado Guzzanti?
Già, Guzzanti. Il suo fantasma aleggiava nella sala. Durante la conferenza stampa di Aniene, nella sede milanese di Sky, Corrado aveva accennato a contatti con LA7. Non aveva precisato però che si sarebbero tradotti in una serata evento nel corso della stagione, in corroborante sintonia con il ritorno di un nuovo progetto targato Roberto Saviano, previsto per il 2013. Anno in cui si rivedrà anche Daria Bignardi, parcheggiata ai box nella fase autunnale.
Il pubblico pareva ingolosito dagli annunci. Complice anche la presenza sul palco di Benedetta Parodi, per l’occasione scortata dalla sorella Cristina, in una casereccia versione di un telefilm popolare negli anni ’80, Simon and Simon (in questo caso, Parodi and Parodi).  A Benedetta andrà il consueto spazio con la cucina, ogni giorno alle 17.50 con I menù di Benedetta. Cristina invece aprirà la programmazione pomeridiana dalle 14, nel post Tg, con un contenitore quotidiano a base di cronaca, costume e attualità. 
Dopo aver incrociato tre volte un tarantolato Beppe Severgnini che passeggiava avanti e indietro in platea, probabilmente affamato e in attesa dell’apertura dei buffet, mi sono posto una domanda conscio di non essere il solo a farlo: ce la farà LA7 a consolidare quel famigerato terzo polo che rincorre da anni come una chimera, ammesso e non concesso che terzo polo significhi ancora qualcosa, in un’era televisiva di costante transizione? O rimarrà un canale destinato a incanalare ambiziose pulsioni per palati radical-chic? E se gli ascolti stavolta dovessero arrivare davvero (benché in conferenza stampa siano stati snocciolati dati che indicano un incremento del 23% di spettatori medi nella stagione 2011-2012, e un aumento degli ascolti nel totale giornata da stagione a stagione, LA7d compresa) alla luce di una campagna acquisti in stile sceicchi del Manchester City, riusciranno a consolidarsi nella fase delicata di cambiamento di proprietà?
 
Gabriele Gambini
(Nella foto, Michele Santoro)