MINOLI: «LA LEI AVEVA APPROVATO IL MIO PROGETTO PER RAI DUE, POI È SUCCESSO QUALCOSA CHE NON SO»

{Summary}Il direttore di Rai 150 parla all’indomani dell’approvazione dei palinsesti da parte del Cda, in cui è stata eliminata la sua trasmissione “La storia siamo noi”, inserita il giovedì al posto di Santoro.{/Summary}

Inizialmente preferisce schivare le domande sulla decisione del Consiglio di amministrazione di eliminare dai nuovi palinsesti il suo progetto basato su La storia siamo noi, per il giovedì sera di Rai Due. Ma poi Giovanni Minoli cede. E confessa: «Evidentemente il Cda ha pensato che questo è il meglio che potesse offrire agli inserzionisti pubblicitari. È una scelta aziendale». Diplomatico. Però, magari, insomma, la Rai l’ha segato. «Posso solo dire – va avanti Minoli – che La storia siamo noi ha vinto in America l’Oscar per il miglior progetto legato alla storia fra le tv di tutto il mondo. Credo che questa sia una risposta significativa. Io penso sempre di presentarmi agli appuntamenti con il lavoro fatto bene, immagino che chi deve fare delle scelte applichi la stessa professionalità e competenza. Se il Cda ha scelto di mettere il giovedì sera un programma “da definire”, vuol dire che forse vuole creare maggiore interesse per gli inserzionisti».

Non ha ancora finito, Minoli. C’è l’aspetto denaro e contratto da definire. «Non ho mai chiesto nulla, sono stato convocato dal direttore di Rai Due per un progetto costruito su un tipo di prodotto che facciamo noi, siamo andati a parlarne con il direttore generale Lorenza Lei e la proposta è stata accolta. Da quel momento in poi è accaduto qualcosa che non so. Il mio contratto con la Rai, che prevede tante cose, dura ancora un anno, non ho bisogno di niente, ho solo detto che se si fosse fatto quel programma avrei avuto bisogno di tempo per non mettere pecette sui buchi. Ma non abbiamo mai parlato né di contratti né di soldi». Fine dell’intervento.

Tiziana Leone

(Nella foto Giovanni Minoli)