Pubblicato il 02/06/2012, 10:06 | Scritto da La Redazione

EURISKO RIVOLUZIONA LE INDAGINI TV, RADIO, STAMPA, CINEMA E INTERNET

EURISKO RIVOLUZIONA LE INDAGINI TV, RADIO, STAMPA, CINEMA E INTERNET
Un piano per affondare le varie Audi, che costano molto e non sono attendibili. Italia Oggi, pagina 19, di Andrea Secchi Eurisko, piano scaccia Audi Il progetto dovrebbe far risparmiare gli editori e offrire dati più precisi. Unico strumento per rilevare tv, giornali e radio. Via Auditel, Audipress, Audiweb, persino l’Audiradio che ancora non è […]

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Un piano per affondare le varie Audi, che costano molto e non sono attendibili.

Italia Oggi, pagina 19, di Andrea Secchi

Eurisko, piano scaccia Audi

Il progetto dovrebbe far risparmiare gli editori e offrire dati più precisi. Unico strumento per rilevare tv, giornali e radio.

Via Auditel, Audipress, Audiweb, persino l’Audiradio che ancora non è rinata, Audimovie e compagnia cantante. C’è un progetto della società Gfk Eurisko che, se realizzato, manderebbe in pensione le varie Audi italiane raccogliendo in un’unica rilevazione gli ascolti televisivi e radiofonici, la lettura dei giornali, la navigazione su Internet così come la presenza nei cinema, davanti alle affissioni in stazione o in altri luoghi all’aperto. Tutto grazie a un meter, un apparecchietto grande quanto un cellulare, e a un panel di oltre 100 mila individui.

«Le singole Audi spendono un mucchio di soldi e ottengono risultati parziali», dice a ItaliaOggi Remo Lucchi, amministratore delegato di Gfk Eurisko, «Auditel spende 18/20 milioni di euro solo per la tv, tutte le Audi messe insieme spenderanno dai 30 ai 35 milioni. Senza nessuno sforzo aggiuntivo con questo metodo otterremmo molto di più: un’unica ricerca multimediale. Le aziende oggi vogliono raggiungere il proprio target multimediale, non le singole audience. Questa ricerca direbbe appunto come si comportano le persone con i vari mezzi».

Il primo pensiero che viene in mente è quello di un Eurisko che in un colpo solo fa propri tutti i budget delle Audi italiane. «Non sto dicendo che Remo Lucchi sarà il monopolista», ribatte l’a.d., «parlo di una proposta per il sistema Italia, supervisionata dall’Agcom, con ricerche condotte dalla collaborazione dei più grossi istituti di ricerca contemporaneamente».

Il meter di cui parla Lucchi è personale e si sposta con il panelista, in modo da rilevare i consumi di media sia in casa che fuori. Usa una tecnologia chiamata soundmatching per rilevare il canale tv guardato o la radio ascoltata: riesce a riconoscere l’«impronta digitale» del suono, unica come quella digitale, e la confronta con quelle registrate nei server di Eurisko. Non va quindi a confrontare il contenuto delle trasmissioni. Grazie al Gps, poi, il meter registra gli spostamenti ed è in grado di dire dove si trova il panelista segnalandone la presenza in luoghi definiti. Internet verrebbe rilevato più o meno come si fa oggi, tranne per il fatto che i software meter sarebbero installati su tutti i dispositivi di questo panel.

Rilevazioni passive, insomma, quindi oggettive, al contrario delle interviste che devono fare i conti la memoria e la percezione dell’intervistato. Unico caso in cui il panelista fa qualcosa di attivo è per la rilevazione della stampa: la sera un questionario di 3 minuti su un tablet memorizza quanto si è letto nella giornata. Tutti i dati sono poi trasmessi in tempo reale o quasi grazie alla connessione dati cellulare e potrebbero perfino arrivare il giorno dopo direttamente agli editori.

II panel annuale è di 104.400 individui, anche se il campione giornaliero è composto da 14.400 mila persone che si incrociano e cambiano in maniera sfasata per evitare che abbiano comportamenti da «professionisti» e perché i dati siano più aderenti alla realtà. Tutto questo mentre Lucchi si prepara a presentare lunedì la rilevazione Eurisko sugli ascolti delle radio. Una delle rilevazioni «private» che, come ha sottolineato l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni nei giorni scorsi, non possono fregiarsi del cappello della stessa Agcom che ha fatto una consultazione pubblica e costituito un tavolo tecnico per arrivare a riformare un’Audiradio condivisa da tutti.