Pubblicato il 01/06/2012, 13:03 | Scritto da La Redazione

DONATELLA BIANCHI: «DOPO 19 ANNI DI “LINEABLU” MI SENTO IN TRAPPOLA»

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{Summary}Donatella Bianchi, conduttrice di “Lineablu”, al via domenica 9 giugno alle 14 su Rai Uno, racconta a TVZOOM cosa significa guidare una trasmissione che da 19 anni gira per i mari italiani.{/Summary}

Al suo diciannovesimo anno di conduzione di Lineablu, al via domenica 9 giugno alle 14 su Rai Uno, Donatella Bianchi confessa di sentirsi ormai «in trappola». «Credo di essere ormai in trappola – ammette – Ho cresciuto i miei bambini raccontandogli che sarebbe stato l’ultimo anno: poi invece ho mancato la Cresima di mia figlia, così come il compleanno di mio figlio. La vita privata con questa trasmissione va a farsi benedire, eppure sono riuscita a conciliare lavoro e famiglia».

In tanti anni di Lineablu c’è un episodio che ancora ricorda?

«Era il 1996, durante l’inverno andammo in Calabria per un servizio su un tipo di pesca, dovevamo salpare le nasse, c’era un mare spaventoso e nessuno voleva uscire, tranne un pescatore incosciente come noi. La motovedetta uscì per garantirci l’assistenza, ma via radio insistevano a dirci di rientrare. Non dimenticherò mai quel momento, lì capii che va bene tutto, ma ci deve essere un limite, perché con il mare non si scherza. Sono cresciuta a La Spezia con un papà velista e marinaio, ma in quell’occasione ho capito che il mare non va sfidato».

Lineablu ha aperto la strada ad altre trasmissioni legate al mare e alla pesca, le da fastidio?

«La nostra è stata la prima trasmissione in Italia ad avere avuto il coraggio di parlare di mare quando in tv non c’erano spazi dedicati. E’ stata una scelta che ha premiato Raiuno nel tempo,  il nostro è diventato un programma atteso».

E non è un format, giusto?

«È interamente realizzato in Rai, con solo risorse interne, è motivo di orgoglio».

Come aprirete questa nuova edizione?

«Innanzitutto vogliamo offrire la nostra solidarietà ai due marò che ancora sono in India, visto che la Corte ha rimandato ogni decisione al 26 luglio. La nostra speranza è che questa vicenda complessa si risolva nel più breve tempo possibile».

Andrete anche all’isola del Giglio, dopo la tragedia della Costa Concordia?

«Sì, andremo a vedere la situazione. L’Italia vanta i migliori comandanti in grado di governare le navi civili: quello che è successo al Giglio è frutto di una serie di colpe, non dell’errore di una persona sola».

Ormai avete girato tutte le coste italiane, come fate a trovare nuovi spunti per altre 28 puntate?

«La nostra squadra cerca sempre di rinnovarsi, ma è il mare che si rinnova. Gli 8000 km di coste li abbiamo percorsi tutti, ma tornando troviamo sempre nuovi spunti. In queste puntate esploreremo luoghi un po’ dimenticati, andremo in località minori che non hanno la visibilità che meritano. Andremo anche alle Cinque Terre, dove, dopo la terribile alluvione, hanno fatto un miracolo e sono ripartiti con la nuova stagione. D’altronde da vera da spezzina se non andassi in quelle zone, mi strozzerebbero».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Donatella Bianchi)