Pubblicato il 27/05/2012, 18:05 | Scritto da La Redazione

CI VOLEVA LA TV PER INSEGNARMI IL MAKE-UP

donatamara

Evviva i programmi tutorial per il trucco, che hanno risolto la vita alla nostra blogger Trilli.

I miei amici me l’hanno sempre detto: «Sei una femmina anomala». E infatti. Non sono una compratrice compulsiva di scarpe, ho scoperto lo shopping on line da una settimana, non porto mai i tacchi di giorno e il mio look preferito è il casual, anzi, per esser precisi la tuta, non in versione sportiva, ma casalinga. Effetto pigiama, per intenderci. Ma adoro truccarmi. La profumeria è il mio tallone d’Achille, la mia altra metà della mela (comunicazione di servizio per il mio fidanzato: «Si fa per dire…»), davanti alle commesse mi sciolgo, mi relaziono con loro solo con frasi del tipo «questo lo compro» e non faccio quasi mai domande, non ho bisogno di essere convinta, sono già nel mio paradiso!

Ora immaginate la mia reazione da quando ho scoperto che anche la tv si occupa di trucco: sono impazzita e il mio MySky ha dovuto adeguarsi. Registro i miei programmi preferiti e la sera, dopo il Tg, al posto del gioco dei pacchi (di cui non se ne può più, ma questa è un ‘altra storia) mi godo la mia

passione on tv. Real time, per la sua trasmissione dedicata al mondo dei trucchi, ha scelto la pioniera del genere sul web, la regina di Youtube in materia: Clio. Il programma Clio Make-up riprende il successo telematico di questa giovane donna, che con i suoi video-tutorial ci ha insegnato a truccarci e non a mascherarci. In ogni puntata Clio ospita una donna che ha voglia di conoscere i segreti del trucco per valorizzarsi o per mimetizzare alcuni piccoli difetti estetici. Come gli occhi all’ingiù,il naso a patata, le occhiaie… insomma, ci suggerisce una valida, creativa ed economica alternativa alla chirurgia. Cosa mi piace del programma: l’ispezione di Clio della trousse dell’ospite, la cortesia della presentatrice, i temi delle puntate, utili, precisi, didattici. Cosa non mi piace: i colori scelti da Clio per truccare le ospiti. Trovo poco credibile che una donna agé possa usare l’eyeliner viola, o che l’ombretto blu possa essere una soluzione per un trucco da giorno, peccato che non vengano mostrate le marche dei prodotti usati. Chi, come me, si trucca sa che i rossetti rossi non sono tutti uguali. Poi non amo il momento dedicato al beauty, dove vengono dati suggerimenti su come farsi da sole un’ottima maschera per il viso o una soluzione per le cuticole è un po’ «arrangiato», potevano far finire il programma prima: mi vedo la pubblicità dell’Omino Bianco più volentieri.

Ad accontentare le mie lamentele ci ha però pensato Mediaset, con il suo Che trucco! su La5. La padrona di casa è Tamara Donà, conduttrice garbata nota nel suo piccolo per essere sempre stata un’attenta curatrice del suo look, make-up compreso. L’idea madre è la stessa: truccarsi con l’aiuto di un esperto, ma qui il programma assume più credibilità, poiché in ogni puntata si è ospiti nella maison di una grande casa di beauty, con tanto di make-up artist a disposizione, per spiegarci i segreti dei prodotti venduti nelle profumerie. Ed ecco qui che scopro come devo evitare che il mio fondotinta di Dior a metà pomeriggio decida di rendermi lucida o perché la cipria di Chanel non mi dà l’effetto sperato (devo semplicemente cambiare pennello); perché il rossetto dell’ultima pubblicità di Dior mi fa i grumi (basta stendere un buon primer prima). I temi delle puntate ci regalano consigli utili su come truccarci a ogni occasione di vita quotidiana: giornata in ufficio, cena di anniversario, nuovo colore di capelli… e soprattutto i colori usati dai professionisti sono pacati, meno televisivi, più credibili.

La morale è: sono disposta a fare più fila in profumeria, piuttosto che ritrovarmi in un futuro prossimo circondata da bambole gonfiate in fila in banca.

 

Trilli

 

(Nella foto Tamara Donà)