Pubblicato il 26/05/2012, 17:35 | Scritto da La Redazione

PAOLO BONOLIS: «SANREMO? SE LA RAI ME LO CHIEDESSE TORNEREI»

PAOLO BONOLIS: «SANREMO? SE LA RAI ME LO CHIEDESSE TORNEREI»
{Summary}I conduttore romano, che questa sera sarà al “Festival della Felicità” di Pesaro con il suo “Senso della vita”, racconta a TVZOOM la sua ricetta per essere felici. E lascia aperta la porta del Festival di Sanremo.{/Summary} Paolo Bonolis è stato il Re Mida della tv, quello che fino a qualche anno fa, prima della […]

{Summary}I conduttore romano, che questa sera sarà al “Festival della Felicità” di Pesaro con il suo “Senso della vita”, racconta a TVZOOM la sua ricetta per essere felici. E lascia aperta la porta del Festival di Sanremo.{/Summary}

Paolo Bonolis è stato il Re Mida della tv, quello che fino a qualche anno fa, prima della grande crisi, Mediaset ha ricoperto d’oro pur di strapparlo alla Rai e che la Rai ha ricoperto d’oro pur di averlo al Festival di Sanremo. E ora che il suo Il senso della vita è diventato un format più da palco che da tv, visti gli ascolti non proprio edificanti raccolti in prima serata, il conduttore si gode il successo del suo preserale Avanti un altro!: «Un’idea tutta nostra, senza scopiazzature da tv indiane, inglesi o pakistane, segno che noi le cose le sappiamo inventare».

È una critica ai format su cui vive la nostra tv?

«Se la tv deve macinare programmi e produrre così tante ore di spettacolo è inevitabile che finisca per pescare all’estero, però io rivendico la paternità di tanti format: Ciao Darwin è stato venduto in otto Paesi del mondo, solo in Cina non è andato bene».

Come mai?

«Perché in Cina non ti fanno fare niente, e Madre natura no, e le signorine no, se snaturi un format poi per forza va male».

Tornerà al festival di Sanremo?

«Perché no? Se la Rai me lo chiedesse e io avessi un’idea nuova ci tornerei volentieri».

Che ricordo ha dei sui festival del 2005 e del 2009?

«E’ stata una grande soddisfazione perché avevamo cambiato tutto rispetto alle edizioni precedenti. Ero terrorizzato prima di salire sul palco dell’Ariston, ma poi quando ho sentito il boato del pubblico sono stato felice».

Ecco, parliamo della felicità visto che lei il 26 sarà ospite del festival della felicità di Pesaro e Urbino, dove porterà il suo Senso della vita  per cercare di capire con diversi ospiti cosa sia la felicità…

«Il Paese sta vivendo un periodo di difficoltà, ma rinunciare

per questo a essere felici è un doppio danno. La felicità è

un attimo, difficile inquadrarla come una costante. Tanto vale

affrontare il nemico con il sorriso sulle labbra. Ma chi sono io per poter dire cos’è la felicità? Ognuno ha la sua di ricetta, personalmente non dipende da quel che hai, ma dal tuo stato mentale. Mio padre, per esempio, in tempo di guerra scaricava il burro al mercato e mia madre faceva la segretaria, ma erano felici. Sono cresciuto con poco, facendo le vacanze al mare alle porte di Roma e giocando per strada, e sono stato un ragazzino molto felice».

E ora?

«Ora ho molto di più e ringrazio il cielo, ma non sono di quelli che vuole, vuole, vuole, preferisco vivere. Molto dipende dalle aspettative,  se diventano sempre più alte, non sei mai felice».

Ma il mondo della tv e chi ci vive non si sposa con l’idea della felicità, no?

«Dipende, io non vivo per apparire, c’è tanta gente che non sa fare a meno di stare in tv. Per quanto mi riguarda se non sono convinto di un progetto non lo faccio, preferisco non esserci, che stare in video a tutti i costi».

Quando scade il suo contratto con Mediaset?

«Tra due anni»

Poi tornerà in Rai?

«Non importa dove lavori, l’importante è quello che ti propongono di fare».

Considera conclusa la sua esperienza con Il senso della vita in tv?

«Credo si sì, è difficile da riproporre in questo momento.

Mi dispiace, ma la tv non è mia, non sono io a decidere.  Il senso della vita è un prodotto costoso, che richiederebbe un’attenzione che la tv oggi non può dare. Le condizioni generali sono peggiorate e anche la tv paga il dazio di un periodo di cambiamenti».

Però Fazio e Saviano hanno dimostrato che si può fare anche un tv della parola, senza paillettes e lustrini, facendo ascolti. Li ha visti?

«Non tutte le puntate, ma è stata una trasmissione nelle loro

corde. Io preferisco un “mood” più felice. Conosco Fazio e so

com’è, mentre non ho avuto il piacere di conoscere Saviano e la Littizzetto l’ho vista una volta sola. Fabio porta con sè un po’ di malinconia, è una caratteristica non negativa, ma personale.

Bisogna rispettare come uno è. La cosa importante è non dire

minchiate e loro non le hanno dette».

A settembre tornerà in onda su Canale 5?

«Sì, torneremo con Avanti un altro!, l’unico preserale capace di vedersela con l‘Eredità, anche se ne sto giù studiando uno tutto nuovo».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Paolo Bonolis)