Pubblicato il 03/05/2012, 11:01 | Scritto da La Redazione

RAI NEW YORK: PROTESTA DEGLI EX DIPENDENTI

RAI NEW YORK: PROTESTA DEGLI EX DIPENDENTI
I 35 licenziati di Rai Corporation organizzano sit-in davanti al consolato italiano, convinti che c’era una soluzione per salvare gran parte dei posti di lavoro. Avvenire, pagina 13, di Elena Molinari New York, dopo i 35 licenziamenti a Rai Corporation scatta la protesta degli ex dipendenti: la soluzione c’era NEW YORK – Dopo mezzo secolo, […]

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I 35 licenziati di Rai Corporation organizzano sit-in davanti al consolato italiano, convinti che c’era una soluzione per salvare gran parte dei posti di lavoro.

Avvenire, pagina 13, di Elena Molinari

New York, dopo i 35 licenziamenti a Rai Corporation scatta la protesta degli ex dipendenti: la soluzione c’era

NEW YORK – Dopo mezzo secolo, la Rai chiude gli uffici di New York, licenzia 38 persone e mette tutti i suoi beni all’asta. Il braccio americano della Rai, Rai Corporation, fondata nel gennaio 1960, ha chiuso i battenti il 12 aprile nell’ambito del piano di riduzione costi che ha già portato alla chiusura delle sedi a Los Angeles, Montevideo e in Canada. Terminati così tutti i programmi del canale per gli italiani all’estero e le produzioni in studio, della vecchia struttura restano solo quattro corrispondenti: Dino Cerri (Tg1), Gerardo Greco (Tg2), Giovanna Botteri (Tg3) e Olga Cortese (Rai News24), che trasmetteranno i loro contributi ai tg nazionali dalla redazione dell’Associated Press. Questo subappalto della produzione di notizie, insieme al brusco taglio dei dipendenti, ha spinto i licenziati a fare causa all’azienda appoggiandosi al sindacato americano dei lavoratori tv Nabet-Cwa che la settimana scorsa aveva presentato formale denuncia al National Labor Relations Board che ha aperto un’indagine. Gli ex dipendenti, giornalisti, cineoperatori, producer e amministrativi, hanno organizzato diversi sit-in di protesta davanti al consolato italiano di Manhattan e hanno manifestato anche il primo maggio. Lamentano la differenza fra il costoso subappalto delle news e la loro proposta che, dicono, avrebbe permesso di salvare molti impieghi alla Rai Corporation. Poiché dipendenti di un’azienda legalmente americana, i 38 non godranno di forme di tutela come cassa integrazione o sussidi di disoccupazione, né di un’assicurazione sanitaria, il cui costo negli Usa si aggira per una famiglia sui 1.700 dollari al mese. Gli ex dipendenti lamentano anche che questo è l’esito di decenni di sprechi e spese dissennate da parte dei vertici Rai.