Pubblicato il 03/05/2012, 18:29 | Scritto da La Redazione

PREMIUM PLAY VA SU IPAD. PIERSILVIO: «2012 MOSCIO, MA GUADAGNEREMO QUOTE DI MERCATO»

PREMIUM PLAY VA SU IPAD. PIERSILVIO: «2012 MOSCIO, MA GUADAGNEREMO QUOTE DI MERCATO»
Mediaset Premium risponde a Sky, che aveva lanciato per primo un proprio articolato bouquet “mobile” di canali. E Berlusconi jr. dichiara: «Il mercato della pay tv quest’anno non crescerà, ma Mediaset Premium accorcerà le distanze da Sky». La guerra tra le pay tv non finisce mai e si combatte su tutti i terreni utili. Negli […]

Mediaset Premium risponde a Sky, che aveva lanciato per primo un proprio articolato bouquet “mobile” di canali. E Berlusconi jr. dichiara: «Il mercato della pay tv quest’anno non crescerà, ma Mediaset Premium accorcerà le distanze da Sky».

La guerra tra le pay tv non finisce mai e si combatte su tutti i terreni utili. Negli ultimi tempi, in particolare, il focus pare essere quello dell’innovazione tecnologica. A Sky, che aveva lanciato per primo un proprio articolato bouquet “mobile” di canali, con calcio, serie, news e programmi per bambini, ma senza film e canali cinema, a qualche mese di distanza Mediaset Premium risponde offrendo su iPad solo i propri contenuti on demand, pellicole in testa. Premium Play diventa quindi accessibile anche dal tablet più diffuso oltre che da tv, computer e da console giochi XBox. Si punta su una carta importante: la possibilità di accedere a una library di titoli imponente, molto presto di quasi duemila pezzi, decidendo il momento in cui avviare e concludere la visione del singolo contenuto prescelto.

Unica eccezione alla regola del no live, ha spiegato Franco Ricci, responsabile di Mediaset Premium, il calcio in diretta e le news di TgCom24 oltre che, in prospettiva, alcuni programmi evento come il Grande Fratello. Fino alla fine dell’anno il servizio sarà gratuito per i clienti di Mediaset Premium, che – secondo le cifre dichiarate in presentazione – sono circa 3,5 milioni (di cui 2 milioni con abbonamento e 1,5 milioni con tessere ricaricabili). All’interno di questo grande bacino di sottoscrittori, fino a questo momento, sono stati almeno 500 mila gli utilizzatori del servizio on demand.

A cosa si deve questa svolta? Per i broadcaster – ha spiegato l’analista Emilio Pucci – si tratta di mettersi alla prova nell’era dell’ATAWAD, un acronimo che serve a designare «tutte le offerte di fruizione “non lineare”, any time, any where e any device».

La logica è quella di essere sempre più competitivi su un fronte – quello della cosiddetta “mobiquity”, la fruizione ubiqua e in mobilità – che sta diventando pure l’ambiente attraverso il quale i protagonisti dell’audiovisivo del versante più tradizionale, vogliono provare a riconvertire alla propria offerta di contenuti le generazioni di Internet e dei social network.

Per adesso è possibile fruire del servizio Premium Play solo attraverso una connessione wireless, ma entro l’estate sarà possibile farlo anche via 3G. Sempre entro l’estate dovrebbe decollare un’altra opzione esclusiva, quella del download&play, per dare la possibilità all’utente di ridurre di gran lunga il costo della connessione.

Ma come vanno le cose a Mediaset nell’anno nero dell’economia, dei consumi e della pubblicità? Piersilvio Berlusconi ha parlato innanzitutto delle difficoltà sul fronte della raccolta di advertising: «Le cose stanno andando come nei mesi precedenti: direi male, senza alcun segnale di svolta. Ma, a volere vedere anche un lato positivo senza neanche un reale peggioramento della situazione». Non va molto meglio per il mercato della tv a pagamento: «Per la prima volta dopo molti anni – ha detto Piersilvio – il mercato della pay tv non crescerà e probabilmente si contrarrà, sia pure leggermente. Ebbene, in questo contesto difficile, Mediaset Premium sta guadagnando quote di mercato». Il manager si è detto soddisfatto dell’andamento degli ascolti della tv generalista. «Da gennaio in avanti abbiamo centrato tutti gli obiettivi che c’eravamo prefissati, sono andate bene le fiction, da Il tredicesimo apostolo a Le tre rose di Eva, ma anche l’intrattenimento con Italia’s Got Talent, Amici Serale e Scherzi a parte». È vero però, ha ammesso Berlusconi jr., che – nel quadro della politica di controllo dei costi avviata da alcuni mesi e in corso ancora per i prossimi tre anni – «in alcune serate e con alcuni prodotti, con i film, ma anche con prodotti come il Dr. House e Centovetrine, l’obiettivo della rete è puramente difensivo. La De Filippi e Amici resteranno a Mediaset? «Assolutamente sì, Maria e Amici sono risorse strategiche della rete» ha assicurato Berlusconi, non escludendo però che pezzi, frammenti, extensions del programma possano transitare anche sul satellite a pagamento.

 

 Emanuele Bruno