Pubblicato il 28/04/2012, 12:14 | Scritto da La Redazione

L’AUTORE ZANFORLIN: «QUEST’ANNO PER “AMICI” SI SONO PRESENTATI 13 MILA RAGAZZI»

L’autore di “Amici” racconta a TVZOOM del successo del programma e del serale del sabato, della scelta dei Big, della danza, del canto, degli ascolti, del televoto e dei litigi, sempre meno frequenti.

Luca Zanforlin è da anni l’autore di Maria De Filippi e da undici tira le fila del talent show di Canale 5, Amici. A TVZOOM racconta del successo del programma e del serale del sabato, della scelta dei Big, della danza, del canto, degli ascolti, del televoto e dei litigi, sempre meno frequenti.

Come mai il sabato sera?

Dopo 11 anni di programma la rete ha pensato al sabato sera per Amici. Dovevamo mantenere l’imprinting per questo abbiamo pensato ai due gironi. Una nuova formula con realtà meno omologate.

Non avete pensato che, oltre a essere stimolante, gli allievi di Amici sarebbero potuti essere considerati di serie B?

In realtà no e comunque Amici ha la fortuna di cambiare in corsa quando le cose non vanno, quindi non abbiamo mai avuto questo genere di problemi.

La danza in tv ottiene meno ascolti rispetto ai cantanti.

I ballerini sono i più semplici da collocare professionalmente, ma sono meno monitorati rispetto ai cantanti, che se esce un disco lo abbiamo fisicamente tra le mani. Ci sono ballerini che sono andati a lavorare nelle compagnie di mezzo mondo.

Non si è più alla ricerca del talento cosiddetto completo che sappia ballare, cantare e recitare?

In realtà non siamo culturalmente pronti a fare tutte e tre le cose insieme. Se ci penso non me ne vengono in mente molti di personaggi così. L’ultima credo che sia stata la Cuccarini. Con i nuovi contratti di lavoro, poi, le cose sono cambiate e abbiamo potuto inserire le diverse categorie. Abbiamo tolto la recitazione perché non siamo stati bravi noi. È stata una nostra incapacità. Un attore è molto soggettivo, a me può piacere e ad altri no. E poi ci sarebbero stati dei forti pregiudizi televisivi, così come è capitato a molti tra cui Samantha (attrice delle prime edizioni, ndr). Attrice bravissima, ma ancora paga lo scotto. Un po’ è colpa nostra un po’ è colpa della puzza sotto il naso che c’è nel cinema.

Per la danza è aumentata la qualità negli anni?

Il livello è aumentato e sono meno coloro che si presentano per partecipare. Qui si è sotto la lente di ingrandimento, c’è gente con 10 anni di formazione alle spalle. Qui non abbiamo la presunzione di insegnare niente, semmai di arricchire attraverso i diversi insegnanti la visione delle cose. Non si insegna la danza in 6 mesi.

Com’è avvenuta la scelta dei Big del serale?

Si è partiti dal numero di presenze. Sapevamo che dovevano essere nove. C’erano diversi che meritavano di partecipare, penso a Loredana Errore, Luca Napolitano e tanti altri. Ma questa è stata una prova e abbiamo voluto dare un’occasione anche a quelli che avevano vinto Amici gli anni in cui c’erano i discografici e che magari qualcuno non si ricorda più, ma questi ragazzi continuano a fare la loro musica, Antonino o Karima e tanti altri. Comunque questa è stata una prova, se ci saranno nuove edizioni chiameremo anche altri.

Ad Amici sono sempre più gli interpreti dei cantautori.

Non è una cosa voluta è che non ce ne sono tanti di giovani cantautori. Credo che in 11 anni tra i 18 ed i 26 anni li abbiamo visti tutti. Solo quest’anno si sono presentati 13 mila ragazzi. I talenti non nascono così. Una come Alessandra Amoroso non se ne trovano tutti i giorni e lei è stata molto brava a togliersi da subito l’etichetta di Amici, portando avanti la sua cifra e vendendo tantissimi dischi.

Ci sono meno litigi degli anni passati. È stata una scelta?

Diciamo che cerchiamo di stemperare le critiche sterili, che sono ripetitive e annoiano lo spettatore. Cercando anche di non innescare il meccanismo della vittima.

Come mai c’è sempre più spazio al canto rispetto alla danza?

Perché il canto è più leggibile e fruibile da casa.

Veniamo al fenomeno del web. Web e televoto, sempre più distanti?

Sì, tra web e televoto non c’è corrispondenza, ma c’è tra televoto e chi compra i dischi.

 

Erika Barbacelli

 

(Nella foto l’autore Luca Zanforlin)