Pubblicato il 26/04/2012, 15:02 | Scritto da La Redazione

TAMARA DONÀ: «COL TEMPO HO IMPARATO AD ACCETTARMI»

donatamara

TVZOOM ha intervistato la conduttrice di “Che trucco!”, nuovo tutorial show tutto al femminile in onda su La5.

Il trucco c’è, ma non l’inganno. A meno che l’inganno non sia una tecnica mostrata da un professionista della cosmesi per dare a rossetti, fard, cipria e matita una rappresentabilità somatica capace di avvicinare la donna della strada alla vip del palcoscenico. Questo è lo scopo di Che Trucco!, tutorial show di La 5 condotto da Tamara Donà, al suo ritorno televisivo dopo anni di splendido esilio radiofonico.

Tamara, la domanda è d’obbligo: Che trucco! Nasce come risposta a Clio- Make Up di Real Time. Quali sono le differenze?
«Che trucco! si avvale della consulenza di make up artist tra i più quotati al mondo, esperti delle maison Dior, Estée Lauder, Chanel per intenderci. Io, nelle vesti di conduttrice, sono una sorta di trait d’union, una moderatrice che, al pari della donna qualunque spettatrice in tv, cerca di comprendere le specificità tecniche di tali professionisti, spiegandole a chi non è del settore. E comunque non nasce come risposta al programma di Real Time, la puntata zero di Che Trucco! è stata consegnata in Mediaset a luglio dell’anno scorso, quindi ben prima del debutto di Clio.». 
Che cosa l’ha sorpresa maggiormente del programma?
«Gli ascolti sono buoni, abbiamo superato le aspettative iniziali. Questo mi rende molto soddisfatta. E poi, ho scoperto che, nonostante la crisi, le donne non intendono rinunciare all’investimento mensile in cosmetici e trucchi. Magari si compra meno, ma si compra mirato».
La caratteristica vincente di Che Trucco! ?
«Si tratta di un ottimo esempio di tutorial show che prende spunto dalla rete. Le puntate durano 13 minuti: i tempi sono quindi brevi, ma ottimizzati. È la tv del futuro, capace di prendere spunto dal web, di essere efficace e diretta, di insegnare qualcosa. In questo senso Youtube ha molto da insegnare, infatti è uno strumento utilizzato dalle nuove generazioni».
Lei, come donna, ricorre spesso al trucco o è la classica bellezza acqua e sapone?
«In passato utilizzavo un trucco pesante, oggi, con la maturità raggiunta e l’età che avanza, ho alleggerito la mano. Non mi piace esagerare, il trucco serve solo a limare i dettagli e a valorizzare i tratti femminili».
Parla di tratti femminili, eppure, seguendo la moda metrosexual, si parla anche di trucchi per uomini…
«Se si tratta di artisti che lo fanno per lavoro, penso a Morgan o a Marco Mengoni, che campano su un’immagine, un po’ di matita sotto gli occhi ci può stare. Per il resto, alla larga: se il mio fidanzato usasse qualcosa in più della classica crema idratante, gli direi: “Ehy, guarda che la donna tra noi, sono io”».
Vanità, il tuo nome è donna?
«In passato il trucco era usato per coprire i difetti, oggi per valorizzare la peculiarità del proprio viso. Sulle donne, da sempre, c’è molta pressione circa l’estetica. È uno strumento di inserimento sociale. Prendersi cura di se stesse diventa essenziale per stare bene e far star bene chi ti sta accanto».
Lei è sempre stata bene con il suo aspetto?
«No, per niente. Forse anche a causa del mio lavoro nel mondo della tv, dove i modelli di riferimento puntano alla perfezione assoluta. Ho vissuto periodi di seri problemi con il mio corpo, soprattutto disturbi alimentari. Ho fatto fatica ad accettarmi. Se ci sono riuscita, è anche grazie all’intervento di una brava analista, che mi ha seguita per diverso tempo».
Ha mai pensato al ricorso alla chirurgia estetica, altra fissa femminile?
«Per ora no. Non metto la mano sul fuoco sul domani. La chirurgia estetica ha senso solo se praticata con attenzione. Ci sono esempi, specie tra i vip, di estremismo quasi ridicolo, penso sia sotto gli occhi di tutti. Lo scopo deve essere quello di star meglio psicologicamente, migliorando un difetto, senza eccedere».
Tornata in tv dopo anni: meglio la telecamera o la radio?
«Non toglietemi la radio, è il mio elemento naturale. Mi trovo benissimo, non ci rinuncerei mai. La tv alimenta la mia parte narcisista, se mi capita di farla, ben venga». 
Ha trovato la tv cambiata, da qualche anno a questa parte?
«Un tempo imperversavano i reality. Quella era una dimensione che non faceva per me, infatti ho rifiutato di andare sull’Isola dei Famosi ai tempi della prima edizione. Oggi il cambiamento in atto è figlio del web. Programmi come i tutorial show nascono dall’esigenza di veicolare informazioni su modello della rete». 
E, bacchetta magica alla mano, un altro programma che le piacerebbe condurre?
«Forse qualcosa in grado di parlare di cinema, libri, le mie due passioni, sotto forma di interviste a personaggi che raccontassero la propria evoluzione, il proprio percorso di vita».
 
Gabriele Gambini
 
(Nella foto Tamara Donà)