Pubblicato il 21/03/2012, 14:01 | Scritto da La Redazione

NINO FRASSICA: «LA MIA COMICITÀ SURREALE, LA SATIRA POLITICA NON LA SO FARE»

{Summary}Nino Frassica racconta a TVZOOM la sua esperienza nel nuovo programma di Sabina Guzzanti su La7. E ricorda anche gli inizi della sua carriera, quando pur di guadagnare accettava ogni ruolo {/Summary}

 Nel programma di Sabina Guzzanti  Un, Due, Tre, Stella  su La7 è  relegato in un ruolo un po’ secondario, eppure i suoi interventi di comicità surreale sono la parte migliore del talk show che ha esordito la scorsa settimana. «Ho voluto spingere sul surreale visto il taglio della trasmissione – risponde Nino Frassica – Quando faccio varietà o partecipazioni in Rai devo essere più misurato, ma in questi casi ho la possibilità di sparare più forte su quel tipo di umorismo demenziale che posso avere in radio con Lillo e Greg».

In Rai o Mediaset qualcuno le ha mai detto di non esagerare?

«No, nessuno mi ha mai detto nulla, ma quando fai un programma in prima serata nella tv generalista, sai che non puoi esagerare. Devi sapere che se sei su Canale 5 o su Rai1 il pubblico ti deve capire»

Lei fa un tipo di comicità molto diversa da quella della Guzzanti, non è certo satira politica la sua ….

«Il primo compito del comico è quello di far ridere, io non so fare satira politica, per questo non la faccio. Chi la fa e riesce a far ridere ha fatto centro, ma chi fa satira politica senza far ridere, resta solo la politica».

Lei passa da fiction familiari come Don Matteo su Raiuno a talk show sofisticati come quello della Guzzanti su La7. Come fa le sue scelte in questa tv?

«Non ho nessun contratto di esclusiva con nessuno, non ho più problemi economici, dal 2000, l’anno in cui ho compito 50 anni ho deciso che mi volevo solo divertire, senza più dover fare scelte legate al solo guadagno».

Perché prima ha fatto tante scelte legate al solo guadagno?

«Prima era anche umano, rinunciare a soldi mai visti prima era molto difficile. Ma non mi sono certo scordato di quando lavoravo quasi gratis e mi sembrava giusto accumulare più denaro possibile. Poi dopo, quando ti accorgi di avercela quasi fatta, cominci a divertirti. Infatti al cinema per esempio partecipo  principalmente a film piccoli, non alle mega produzioni. Mi sono molto divertito, per esempio, a interpretare il mafioso folle nel film Workers” in uscita tra poco”.

Finalmente dopo tanti carabinieri, un mafioso. Don Matteo è stata premiata fiction dell’anno al premio Regia TV, ma lei non si è stancato di fare il carabiniere?

«No, non posso stufarmi, perché non interpreto un carabiniere e basta, ma un padre, un suocero, un nonno, un marito. In Don Matteo non sono solo quello che fa le indagini, sono uno di provincia che vive la sua vita ogni giorno, sotto alla divisa c’è soprattutto l’uomo».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Nino Frassica)