Pubblicato il 20/03/2012, 17:04 | Scritto da La Redazione

LUISA RANIERI: «IL MESTIERE DI CONDUTTRICE TV SARÀ SOLO UNA PARENTESI»

{Summary};L’attrice napoletana racconta a TVZOOM il suo esordio nei panni di conduttrice del programma “Amore Criminale”, da sabato in terza serata su Rai Tre. «Ma io resto un’attrice», confessa.{/Summary}

Jeans, maglietta verde e ballerine, capelli raccolti e lo sguardo soddisfatto per aver scelto il programma giusto. Luisa Ranieri, passata alla cronache per il suo celebre spot «Antò fa caldo», promossa nella tv di Celentano, rinata al cinema e tornata in tv passando per Luca Zingaretti, il compagno da cui ha avuto una figlia otto mesi fa, è pronta per un nuovo debutto: sabato prossimo alle 23.40 su Raitre conduce Amore criminale, la trasmissione che racconta storie di donne vittime della violenza maschile nelle mura domestiche. Prima di lei alla conduzione c’era Camila Raznovich, passata poi a La7. «Amavo questo programma da spettatrice e il fatto che non fosse mai morboso, ma raccontasse i fatti in maniera oggettiva – racconta a TVZOOM la Ranieri –. Detesto le trasmissioni che entrano in maniera spudorata nelle storie e commentano le vite degli altri».

Ha accettato subito quando gliel’hanno proposto?

«Quando mi hanno chiesto di farlo ho subito detto: “Non lo potrò mai fare, perché non sono conduttrice”. In realtà rivedendo il programma con gli autori mi sono resa conto che la mia doveva essere più che altro una voce narrante e in quanto attrice potevo farlo».

Come fa a vivere con distacco emotivo le storie vere di queste donne, picchiate e in molti casi uccise dai compagni o mariti che avevano deciso di lasciare?

«Il distacco emotivo non c’è, non può esistere in questi casi. Quando mi sono ritrovata in studio, mi sono resa conto che le storie avevano un peso su di me: raccontare la violenza non è semplice, una cosa è stare a casa e ascoltare questi racconti mentre si gira il sugo, un’altra è rendersi conto di persona che queste cose sono successe a donne che non hanno avuto la forza di parlare e raccontare, perché soggiogate dagli uomini. Non ho cercato di imporre la mia conduzione, ma di portare la mia voce a queste donne».

Lei si vede poco in tv, come mai ha scelto questo programma così duro, che non risparmia immagini crude di vera violenza?

«Trovo che sia un tema socialmente utile, è un programma che rappresenta il servizio pubblico. Purtroppo in Italia ci sono ancora certi retaggi culturali per cui l’uomo comanda e considero importante riuscire a portare in tv un messaggio in grado di scardinarli».

Nella sua vita privata o professionale, ha mai incontrato la violenza maschile?

«No, mai»

Pare che da ragazzina fosse lei a picchiare, è vero?

«Sì. Uscivo sempre con tutti i maschi perché i miei genitori mi spedivano con mio fratello. Tra i 13 e i 15 anni qualche schiaffo partiva e io ogni tanto buttavo un calcio».

A Rai Tre tutti sperano che la sua esperienza con Amore Criminale continui anche dopo questa serie di nove puntate….

«Io faccio l’attrice, questa è un’esperienza che ho fatto e che magari rifarò, impegni di set permettendo».

In Francia il suo film “Le Marquis”, in cui interpreta il capitano di una nave da crociera, è andato molto bene. Per girarlo è stata tre mesi a bordo della nave Costa Concordia, prima dell’incidente del Giglio. Com’è andata, col senno di poi?

«Può sembrare assurdo, ma ogni settimana ci facevano fare almeno due esercitazioni antipanico per l’abbandono della nave, adesso sarei perfettamente in grado di far evacuare un traghetto. In quei tre mesi sono stati tutti molti attenti sulla sicurezza e non abbiamo mai fatto “inchini” o “saluti ravvicinati”a nessuno».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Luisa Ranieri)