Pubblicato il 11/02/2012, 11:29 | Scritto da La Redazione

SANREMO: IVANA MRAZOVA FA DI TUTTO PER NON RISULTARE INTELLIGENTE E SIMPATICA

La modella ceca, valletta di Morandi al Festival, in un’intervista dichiara che non legge mai perché le fa venire sonno.

Il Secolo XIX, pagina 1, di Renato Tortarolo

Lady Festival: «Odio i libri e temo la tv»

Parla Ivana Mrazova, la modella ceca valletta a Sanremo

La voce scorre veloce. Chi ha detto che Ivana Mrazova, 20 anni, da martedì first lady dell’Ariston, non parla con i giornalisti? E che risponde solo per email dopo una serie di equivoci che hanno spaventato staff e Rai? Sì, è stato uno sbaglio farsi sballottare da Morandi e Papaleo il giorno della presentazione a Sanremo, scatenando le ire delle associazioni femminili. E ancora inciampare nell’italiano, sparando sulla canzone italiana: «Non mi piace». Smentite a raffica e silenzio. Ora la modella ceca di
Vimperk sta sul chi vive, fa slalom fra la nostra lingua, per nulla incerta, e l’inglese. Il percorso è minato, al primo segno di pericolo si rischia il blackout.

Ivana, che impressione si è fatta del mondo dello spettacolo?

«Che devi essere falsa. O meglio, riuscirci funzionerebbe di più».

E lei invece?

«Scherza? Sono un tipo semplice, se qualcosa non mi va, non la faccio».

La televisione è una trappola?

«Sì, ti fanno parlare, un incubo…».

Ha paura di essere fraintesa?

«Io avrei paura di quello che dico? Sta fresco. No, ma è meglio la moda».
Perché la moda sarebbe meglio che andare su un palco? Cammina anche lì.

«No, intendiamoci, se sei una modella al massimo ti fanno sfilare, giri degli spot o ti scattano delle foto. Mica ti chiedono di parlare…».

Ma da martedì farà la soubrette. Non è mica poco.

«Ah, se è per questo, sono una debuttante. Mai fatto nulla prima di Sanremo».

Un bel rischio, non trova?

«Mah. Ho già fatto la modella per quattro anni e mezzo, sono stata due mesi a Parigi, altri due a Milano. Ma di tv nemmeno l’ombra».

Quando è a Parigi cosa ricorda del suo Paese?

«Dipende, sono nata in una città molto piccola, Vimperk, poi l’ho cambiata per un’altra che non arriva a ventimila persone e non è nemmeno bella».

Qualcosa però se la porterà dietro, no?

«La natura, quella mi manca. Lei vede foreste a Parigi o a Milano?».

Non esattamente.

«Ecco, ma aspetto di andare in America. Lì magari…».

Bene. Ma restiamo in Europa.

«Parigi mi piace. È una città romantica, ma per la gente mi sento più… comoda a Milano».

Comoda…? Vuol dire che ci sta meglio per la lingua? ,

«No, ma quale lingua. È che gli italiani sono, come si dice, “full of life”…».

Pieni di vita…

«Esattamente, simpatici. Invece a Parigi sono un po’… insomma, non sono come voi».

Afferro. Lei è romantica?

«Sì, che poi cosa vuole dire? Lo sono ma dipende dalla situazione, no? Dalla persona che frequenti».

Dipende… modo femminile di non rispondere…

«Non credo che si possa essere romantiche ogni santo giorno della propria esistenza. Va meglio?».

Un bel libro che ha letto?

«Le dico la verità, non leggo molto. E sa perché? Quando inizio a farlo, mi viene subito una gran stanchezza. E mi addormento».

Che strana sindrome.

«Tranquillo, mia madre e mia sorella leggono tantissimo, ogni giorno».

Come le ha insegnato mamma?

«A lavorare. Tanto».

Invece, a lei cosa dà gioia?

«Il mio cane».

Come si chiama?

«Teddy».

È l’unico?

«No, a casa ne ho tre. Ma è lui che viaggia con me, è uno splendido Chihuahua».
Passi per i libri e il cane, ma qual è il centro della sua vita?

«La normalità. È un dono di famiglia».

Da modella, mi sarei aspettato che dicesse: la bellezza.

«E invece voglio che la gente mi veda come una persona normalissima. E poi mica volevo farla, la modella…».

Lei non voleva farlo?

«Per nulla, ma i miei genitori mi hanno detto: dai, provaci».

Insomma, l’hanno spinta…

«Per essere precisi, hanno aggiunto: sei alta, non sei brutta, allora provaci…».

E lei?

«Beh, mi sono data da fare e mi è andata anche bene, no?».

Sì, ma cosa sognava, genitori a parte?

«Avrei voluto diventare una principessa, ma quando ero veramente piccolina. Diciamo a sette anni…».

Poi abbiamo cambiato idea?

«Sì, sono passata agli animali, ma fare il dottore o il veterinario proprio no perché è molto difficile. Mi è rimasto viaggiare nel mondo. E quindi è arrivata la moda».

Che tipo di principessa avrebbe voluto essere?

«Ma gliel’ho detto, era una cosa da bambine. Ora non ci penso proprio».

Magari oggi le piace Kate Middleton.

«Facciamo così, quando guardavo i cartoni animati di principesse ne vedevo parecchie. Ma erano tutte snob, antipatiche, vogliono sempre tutto…».

Quindi le ha cassate.

«Ma sì, vuole mettere una principessa normale, che sta con un poverino».

Un poverino?

«Sì, con un ragazzo che lavora, non un principe vero».

Kate al maschile, lei è borghese.

«Sì, lei è normale come piace a me, va bene».

Cerchiamo un’attrice.

«Oh, facile, Julia Roberts, è simpatica, mi piace il suo sorriso. Poi mi piace, ma lì siamo sul sexy, Sharon Stone?».

In “Basic Istinct”?

«È il film con Michael Douglas».

Sì, quello.

«Allora è quello giusto».

Ma lì è erotica, lei si sente così?

«Seduttrice, provocante.., la ricordo così».

Secondo me, ricorda male. Comunque, l’erotismo è importante?

«Per me? No, assolutamente».

Trova che gli italiani siano furbetti?

«Con me? No. Anche qui, dipende. I miei amici non lo sono. E poi non mi piace stare con chi lavoro».

A cosa pensa quando sfila?

«Non faccio sfilate, ma campagne pubblicitarie».

E sia, quando posa?

«A nulla, alla mia faccia, mi concentro, il lavoro si deve fare bene».

Lei è religiosa?

«No, non credo».

Quando si sveglia, cosa si augura?

«Che sia una bella giornata».

La accontentano?

«Spesso».

È fortunata?

«Sì. Non le sembra?».