Pubblicato il 22/12/2011, 10:22 | Scritto da La Redazione

ARGENTO E PELIZZARI A “E SE DOMANI”

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Nell’ultima puntata di «E se domani», in onda questa sera su Rai3 alle 21.00, Alex Zanardi e la sua squadra si occuperanno di insonnia

Nell’ultima puntata di «E se domani», in onda su Rai3 questa sera alle 21.00, Alex Zanardi e la sua squadra si occuperanno di insonnia, dello stato di salute degli oceani e di solidarietà. I dati statistici dimostrano che il fenomeno dell’insonnia sta coinvolgendo sempre più persone. Alex Zanardi e Stefano Moriggi, in studio con il professor Luigi De Gennaro, psicofisiologo dell’Università La Sapienza di Roma, cercano di capire fino a che punto l’uomo possa sopportare l’insonnia prima di diventare un pericolo per sè e per quelli che lo circondano. A questo proposito, significativo il servizio sul caso di Gary Hart, condannato per aver guidato la sua auto dopo 40 ore di veglia, provocando un gravissimo incidente. La deprivazione del sonno però può diventare una vera e propria malattia. “E se domani”, avvalendosi dell’esperienza del professor Lino Nobili, neuropsichiatra e responsabile del centro per la cura dei disturbi del sonno dell’ospedale Niguarda, spiega come il diabete, l’obesità e la depressione possano in realtà essere causate o aggravate proprio da questo disturbo. In alcuni casi estremi, l’insonnia può diventare addirittura mortale: è il caso della cosiddetta «insonnia fatale», una rara ma pericolosissima malattia genetica.

Il famoso regista Dario Argento, che com’è noto soffre d’insonnia da diversi anni, contribuisce a raccontare quali sono le sensazioni e le difficoltà di chi contrae questa malattia. A seguire, Alex Zanardi e Ferdinando Boero, ordinario di zoologia all’Università di Lecce, fanno il punto sullo stato di salute dei nostri mari. In studio interviene anche Umberto Pelizzari, famoso pluricampione di apnea subacquea, che grazie al suo lavoro può confermare per esperienza diretta tutti quei mutamenti che segnalano la crisi di un ecosistema: dall’aumento delle meduse nel Mediterraneo alla comparsa di nuove specie non autoctone, fino allo sbiancamento della barriera corallina nei mari tropicali.

 

Angelo Lorusso

 

(Nella foto Alex Zanardi)