Pubblicato il 21/12/2011, 17:51 | Scritto da La Redazione

NIELSEN VUOLE OSCURARE I DATI SUGLI INVESTIMENTI PUBBLICITARI

alttvzoomscoop La società che controlla Agb, già sotto la lente dell’Antitrust per Auditel, vuole smettere di offrire in versione ‘free’ i dati sugli investimenti pubblicitari. ‘Avvisati’ giornali e centri media.

Alla faccia della trasparenza nell’era di internet e della democrazia nella gestione e nella diffusione delle informazioni critiche. La situazione potrebbe davvero diventare paradossale per il mercato della pubblicità sui mezzi.

Nielsen, la multinazionale della ricerca che controlla pure Agb, la società che offre i suoi servizi ed i meter ad Auditel, ha deciso una strana svolta oscurantista. Non vuole più dare ai giornali, ai clienti e a tutti gli altri utilizzatori non professionali una sintesi ‘free’ dei dati riguardanti gli investimenti pubblicitari. Sarebbero stati rilasciati “per sbaglio” – a sentire fonti della stessa Nielsen – le ultime stime disponibili, quelle riguardanti il mese di ottobre. Raccontavano di un andamento preoccupante, indicavano i risultati mezzo per mezzo, di come solo internet fosse in segno positivo. Dettagliavano sulle scelte dei vari comparti.

Ebbene, a stare a quanto sarebbe nelle intenzioni nella società, dal mese prossimo non ci sarà alcuna possibilità, o quasi, di conoscere questi dati preziosi. E Nielsen ha messo in guardia con un lungo documento di avvertimento gli utilizzatori professionali dal renderli pubblici o metterli a disposizione di terzi. Spenta ogni luce sulle tendenze, buio su un aspetto essenziale delle dinamiche competitive.

Se la scelta sarà confermata verrà meno una palese esigenza di trasparenza. Mancano, infatti, al momento stime della stessa attendibilità e profondità, essendo Nielsen una sorta di monopolista del ramo. E invece è essenziale, specie in un momento di depressione degli investimenti come questo, potere controllare come le aziende e i centri media indirizzano questa risorsa preziosa per il mercato, ma anche per la democrazia dei media.

Conoscere come era stato indirizzato l’investimento pubblicitario della pubblica amministrazione, ad esempio, aveva nel recente passato sollevato il velo su una sospetta preferenza per Mediaset di ministeri e investitori ‘parapubblici’.

A quanto pare perfino gli utenti di pubblicità, Upa, e l’associazione delle agenzie e dei consulenti sarebbero rimasti sorpresi della scelta, convocando sul tema una riunione congiunta.

Strano, comunque, e forse perfino autolesionistico che Nielsen prenda una decisione del genere dopo il provvedimento preso contro Auditel dall’Agcm per abuso di posizione dominante.