Pubblicato il 15/12/2011, 15:20 | Scritto da La Redazione

ANGELA: «IN 30 ANNI DI “QUARK” HO VISTO SUCCEDERE DI TUTTO»

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{Summary}Il programma di Piero Angela compie trent'anni e li festeggia tornando in tv con tre speciali in onda da lunedì 19 su Rai Uno. In tanti anni Angela in Rai ha visto succedere di tutto, ma la sua forza è sempre stata quella di rimanere fedele a se stesso.{/Summary}

Era il 1981 quando Piero Angela, un cinquantenne con tutti i capelli scuri in testa, inaugurava la sua nuova trasmissione Quark, cinquanta minuti in onda su Rai Uno, dopo la puntata di Dallas. La sua seconda serata collezionava nove milioni di spettatori, contro una concorrenza praticamente nulla, visto che stavano nascendo la Rete4 di Mondadori, Canale 5 di Berlusconi e Italia 1 di Rusconi. I computer non avevano ancora visto la luce, i cellulari erano attrezzi da film di fantascienza e l'Unione Sovietica era ancora una superpotenza. Sembrano passati milioni di anni, «è una macchina che ha compiuto tantissimi chilometri – sorride l'ottantenne Piero Angela – Ma il guidatore ha ancora appena 45 anni». E oggi che il suo storico programma compie i suoi primi 30 anni, inevitabile resta una domanda: come ha fatto a resistere così a lungo? «Rimanendo sempre fedeli al nostro modo di fare tv, ormai siamo diventati quasi parenti degli spettatori e a un parente non si chiede di cambiare».

Durante il periodo natalizio Quark torna in onda con tre speciali, in onda il lunedì in prima serata dal 19 dicembre, dedicati a tre temi differenti. Il primo sarà un viaggio nel mondo di Superquark per raccontare cosa è successo in questi ultimi 30 anni. Il secondo avrà al centro la riscoperta della natura nascosta. Il terzo sarà un viaggio tra le meraviglie, dalle Piramidi a Versailles. «Quark è testimone di un mondo che cambia – aggiunge il conduttore – Spesso abbiamo anticipato quel che sarebbe successo. Ricordo che nel 1986 abbiamo realizzato degli speciali sull'economia e avrei tanto voluto in studio a parlarne due signori chiamati Napolitano e Monti. Non solo ma poi abbiamo fatto 14 puntate sull'Europa». Non ha mai pensato a una serie sulla politica, visto che il suo nuovo libro si chiama appunto A cosa serve la politica? «In realtà abbiamo sempre fatto politica – sottolinea Angela – Non nel senso tecnico delle guerre tra partiti, ma parlando di innovazione e creatività che sono i veri motori per accelerare lo sviluppo di un Paese. Ci si mette poco a chiudere e aprire i rubinetti, lo abbiamo visto, il Governo ha impiegato cinque minuti, ma è per cambiare i motori per lo sviluppo che servono tempi lunghi».

Figlio di una Rai che non c'è più, Angela è passato anche attraverso a momenti oscuri come l'arresto di Enzo Tortora, di cui era un grande amico. «Quando a Enzo capitò questo guaio cominciai a pensare che queste cose potevano succedere a chiunque fosse un po' famoso – ricorda – Così ho iniziato ad appuntarmi su un'agenda tutto quello che facevo, in modo tale che se mi avessero arrestato avrei dimostrato quanto ero impegnato e non avrei mai avuto il tempo di spacciare droga». In questi 30 anni in Rai sono transitati decine di direttori e Presidenti, centinaia di capistruttura e dirigenti, ma Angela è ancora lì. Stabile come solo il cavallo di Viale Mazzini. «Mi sono reso conto quanto la gente apprezza il mio programma – conclude – E quanto capisca che si tratta di vero servizio pubblico. In questo modo anche la Rai ha il suo buon ritorno di immagine».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Piero Angela)