Pubblicato il 02/12/2011, 23:11 | Scritto da La Redazione

CHECCO ZALONE, UNO DI NOI

Su Canale 5 è andata in onda la prima puntata, delle due previste, del “Resto Umile World Show”. Il comico barese è la risposta di Mediaset a Fiorello.

Michele Misseri, Roberto Saviano, la Nazionale Cantanti, il terremoto, Jovanotti&Friends, la valletta “diversamente bianca”, la promozione del disco di Laura Pausini, la retorica di Nichi Vendola, gli omosessuali, l’analfabetismo di Antonio Cassano, la satiriasi di Silvio Berlusconi e poi una sequela di parolacce (una ogni 40 secondi). Mancava solo il Papa e poi lo strike di intoccabili era fatto nella prima puntata del Resto Umile World Show. Banale nel doppio senso, prevedibile in quasi tutte le battute, ripetitivo nei meccanismi e nei tempi comici, compiaciuto al pianoforte, ossessivo nella richiesta dell’applauso. Ma allora perché piace così tanto Checco Zalone? Perché è meravigliosamente scorretto nelle scelte e candidamente italiano nelle sue esternazioni. Zalone piace perché siamo tutti come lui: qualunquisti, volgari, invidiosi. Con la differenza che noi nascondiamo tutto questo, mentre lui lo ostenta per farci sublimare ciò che noi reprimiamo con vergogna. Questa è la forza di Luca Medici, il genio dietro la maschera. E ora avanti, tutti a dire che come Fiorello, in fondo, Checco Zalone «non fa niente di particolare». Già, gli basta essere un italiano qualunque per piacere così tanto.

 

Andrea Amato

 

(Nella foto Checco Zalone)