Pubblicato il 28/11/2011, 09:42 | Scritto da La Redazione

LE BRUTTE ABITUDINI IN RAI

LE BRUTTE ABITUDINI IN RAI
Dalla giornalista in Quirinale: «Noi siamo la Rai», che indispettisce anche Napolitano, alle battute fuori luogo del direttore Mauro Mazza a un'inviata di TVZOOM. Qualche giorno fa, in occasione del giuramento del Governo Monti in Quirinale, abbiamo assistito, nostro malgrado, alla pessima figura di una collega della Rai. Mentre il Presidente Napolitano stava per rilasciare […]

Dalla giornalista in Quirinale: «Noi siamo la Rai», che indispettisce anche Napolitano, alle battute fuori luogo del direttore Mauro Mazza a un'inviata di TVZOOM.

Qualche giorno fa, in occasione del giuramento del Governo Monti in Quirinale, abbiamo assistito, nostro malgrado, alla pessima figura di una collega della Rai. Mentre il Presidente Napolitano stava per rilasciare una dichiarazione alla troupe de La7, la giornalista di viale Mazzini ha interrotto tutti cercando di prevaricare chi era davanti a lei: «Aspettate un secondo, siamo la Rai», indisponendo lo stesso Napolitano e ricevendo l’ovvia risposta dell’inviato di Mentana: «E noi siamo La7». Potete vedere il filmato nella sezione Video of The Day di TVZOOM.

Proprio all’uscita della sede Rai di Viale Mazzini, qualche ora dopo, una giornalista di TVZOOM, incontrando il direttore di Rai Uno Mauro Mazza, chiedeva conferme o smentite riguardo la notizia di un cachet da 800mila euro pronto per Bobo Vieri, per partecipare a Ballando con le stelle. Mazza ha liquidato la faccenda con una battuta di spirito: «Io non ne so niente, sono pure della Lazio, ho contattato solo Chinaglia».

Questi due episodi evidenziano chiaramente l’attitudine e la mentalità della Rai. La giornalista in Quirinale, evidentemente, pensa di essere superiore a qualsiasi altro collega, solo per il fatto di lavorare nella tv di Stato. Invece di sentirsi più responsabile, pretende privilegi. Il direttore di Rai Uno, invece, dovrebbe sempre ricordare di essere un dipendente pubblico e che se, in un momento storico come questo, una giornalista gli chiede conto riguardo un cachet da 800mila euro, non solo ha l’obbligo di rispondere con serietà, ma ha anche il dovere di dare spiegazioni convincenti.

Questa pessima attitudine, in un mercato competitivo come quello televisivo di oggi, può solo nuocere alla Rai, che è, fino a prova contraria, un bene comune di tutti gli italiani. Se la tv è lo specchio della società, forse, farebbe bene cambiare mentalità in televisione, per poi riuscire a migliorare anche questo Paese.

 

Andrea Amato

 

(Nella foto Giorgio Napolitano, indispettito dalla giornalista Rai)