Pubblicato il 04/08/2017, 17:34 | Scritto da Tiziana Leone

Dario Aita: «Ero spaventato dal docu-film su Mattarella. Ora ne sono fiero»

Dario Aita: «Ero spaventato dal docu-film su Mattarella. Ora ne sono fiero»
Scelto dal regista Maurizio Sciarra come il narratore e il testimone della vita di Mattarella nel docu-film in onda a settembre su Raiuno, l'attore ha manifestato inizialmente qualche perplessità. Poi, compreso il suo ruolo, si è buttato anima e corpo in un format completamente nuovo.

L’attore, protagonista nei panni di narratore del docu-film dedicato a Piersanti Mattarella, il Presidente della Regione Sicilia ucciso dalla mafia, non nasconde i dubbi iniziali sul suo ruolo.

Non era certo, Dario Aita, di voler far parte del docu-film, diretto da Maurizio Sciarra, sulla vita e la morte di Piersanti Mattarella, il Presidente della Regione Sicilia ucciso dalla mafia nel 1980. Non capiva bene quale fosse il suo ruolo e perché un attore doveva calarsi nei panni di un narratore: «Pensavo semplicemente fosse un’indagine con risvolti di natura politica e sociale, e mi chiedevo per quale motivo ci fosse bisogno di un attore per questo».

Poi ha capito che il compito che il regista gli stava chiedendo era quello di infilarsi nella vita del politico e indagare, scavare nell’anima di tutte quelle persone che con lui hanno condiviso lavoro, vacanze, feste familiari e tirar fuori pezzi di vita inediti. Frammenti di un uomo che non sapeva di dover diventare un eroe. «Quando mi è stato offerto questo progetto ero spaventato – ammette Aita – Non avevo mai fatto nulla di simile, né visto nulla di simile, perché questo docu-film è un format particolare.

Ho cominciato a cercare punti di riferimento e li ho trovati in un documentario di un signore che si chiama Sergio Basso intitolato Il viaggio di di Gesù, il cui protagonista era il mio maestro Valerio Binasco: guardandolo ho capito il mio ruolo in questa storia, fare domande e ascoltare, diventare testimone di una storia». Il docu-film che fa parte di una serie dal titolo Nel nome del popolo italiano andrà in onda martedì 5 settembre in seconda serata su Raiuno.

Per scriverlo gli autori Graziano Diana, Marco Videtta e Gloria Giorgianni hanno parlato a lungo con i familiari di Mattarella, ma non con il Presidente della Repubblica. «Ho fatto un’indagine dell’anima, sulla vita e sull’eredità lasciata da Mattarella ai suoi diretti parenti – prosegue Aita – Ho incontrato i suoi nipoti, ho parlato a lungo con loro. Sono diventato un testimone, il medium tra la storia e il pubblico. Siamo abituati a vedere documentari in cui il medium è il mezzo televisivo, in questo ci sono io come un testimone in carne e ossa e il pubblico vedrà la storia attraverso i miei occhi, diventando così erede del racconto stesso».

Tiziana Leone

(Nella foto Dario Aita)