Pubblicato il 02/12/2016, 14:31 | Scritto da La Redazione

Marco D’Amore: Girare Gomorra 3 è più facile, ora ci vogliono tutti bene

Marco D’Amore: Girare Gomorra 3 è più facile, ora ci vogliono tutti bene
L’attore, presente alle Giornate professionali di cinema, ha parlato delle riprese della terza stagione della serie cult di Sky. Così Diego Del Pozzo sul quotidiano “Il Mattino”.

D’Amore sul set di Gomorra 3: “Prometto emozioni e sorprese”

Rassegna stampa: Il Mattino, di Diego Del Pozzo

Si concludono oggi a Sorrento con l’attesa convention della Disney le trentanovesime Giornate professionali di cinema, nelle quali l’industria cinematografica italiana presenta le novità dei prossimi mesi e premia i maggiori incassi della stagione passata. Al galà di premiazione di ieri sera presentato da Lorena Bianchetti, assente il dominatore del box office 2016 Checco Zalone (con Quo vado?), hanno conquistato il centro della scena gli autori dei due film italiani secondo e terzo classificato, Paolo Genovese (per Perfetti sconosciuti) e Carlo Verdone (per L’abbiamo fatta grossa), di fronte a una platea piena di volti noti del cinema e dello spettacolo. Tra i premiati, un entusiasmo particolare ha accolto Marco D’Amore, reduce dalla regia teatrale di American Buffalo e tra i protagonisti nei prossimi mesi del film grottesco Brutti e cattivi di Cosimo Gomez. Da un paio di settimane, l’attore è impegnato nelle riprese della terza stagione di Gomorra – La serie, nella quale ritrova il personaggio di Ciro Di Marzio: «Come al solito, è un set entusiasmante. Soprattutto adesso che, grazie al successo delle precedenti stagioni, siamo così ben voluti dai fans», racconta. «Anche stavolta continueremo a guardare verso ciò che offre la cronaca e riproporremo il nostro punto di vista su una realtà che fa soffrire tanta gente e che, proprio per questo, affronteremo di nuovo con grande senso di responsabilità».
Dalla fiction ispirata al libro di Saviano a Gomorroide, film prodotto da Bronx e Tunnel in uscita nel prossimo marzo, presentato a Sorrento dai Ditelo Voi: per D’Amore le parodie sono un ulteriore indicatore del successo della serie: «Mi divertono molto, anche se io non mi presterei per ironizzare sul mio personaggio, del quale ho una visione profondamente tragica. Ma le riletture satiriche della serie dimostrano quanto questa sia entrata, ormai, nell’immaginario collettivo». Per i Ditelo voi, Gomorroide – Il film vuol essere una divertente presa in giro della camorra: «Al centro del nostro lavoro», spiegano Lello Ferrante, Francesco De Fraia e Mimmo Manfredi, «ci sono proprio le riprese di una serie tv. Durante la lavorazione, però, la camorra si ribella e minaccia i tre protagonisti, che così sono costretti a fuggire e, addirittura, a entrare nel programma di protezione testimoni. Nonostante il low budget del film, sul set abbiamo respirato tutti una grande energia e crediamo che, tra risate e comicità, dal film emergerà anche un messaggio su come proprio la satira può essere un valido antidoto contro la criminalità».
Tra i film più attesi dalle centinaia di esercenti presenti nella sala grande dell’Hilton Sorrento Palace, hanno ottenuto applausi scroscianti tre nuove commedie incluse nel listino Medusa illustrato dall’amministratore delegato Giampaolo Letta: Omicidio all’italiana di Maccio Capatonda, presentato dal regista-attore assieme al sodale Herbert Ballerina; L’ora legale di e con Ficarra e Picone; Mamma o papà? di Riccardo Milani, introdotto in sala dal regista e dalla coppia di protagonisti Paola Cortellesi e Antonio Albanese. «Si tratta di una sorta di Guerra dei Roses», racconta l’attore, «che ci ha permesso di misurarci con una comicità crudele e non banale. I due personaggi sono marito e moglie, ma a un certo punto decidono di privilegiare la carriera e separarsi. E devono affrontare il problema dei figli, che ciascuno dei due tenta di sbolognare all’altro coniuge». Per la Cortellesi «col film abbiamo narrato quello che è un desiderio inconscio e inconfessabile di tante coppie, che a un certo punto delle loro vite si sentono schiacciate dalle responsabilità familiari. In maniera divertente abbiamo portato sullo schermo tutto ciò, realizzando in definitiva un film sulla famiglia un po’ scorretto e certamente non convenzionale».

 

(Nella foto Marco D’Amore)