Pubblicato il 13/02/2016, 17:33 | Scritto da La Redazione

Gruppo d’ascolto under 25: Carlo Conti pigliatutto, fantastica Elisa, deludono Neffa e Scanu

La quarta serata del Festival conferma ancora una volta, semmai ce ne fosse stato bisogno, che Carlo Conti (8) difficilmente sbaglia una scelta, e il continuo successo nei dati Auditel è lì a confermarlo. I dati ufficiali per la serata di ieri parlano di 47,81% di share, ed in generale del Festival più seguito degli ultimi 10 anni. Il presentatore toscano prosegue con il suo stile di conduzione asciutto e ritmato e riesce a mantenere i ritmi e far chiudere in orario anche una serata con 25 esibizioni di artisti in gara e diversi ospiti. Sembra sempre più a suo agio la Ghenea (6) ma soprattutto Gabriel Garko (6,5), che prosegue il suo percorso di trasformazione da co-conduttore a spalla (involontariamente) comica. Virginia Raffaele (8), consapevole delle complessità di una serata così lunga, decide di giocarsi l’asso nella manica e di presentarsi sul palco dell’Ariston come Belén Rodriguez. Per non farsi mancare nulla, dopo essersi tolta un vestito da suora (“perché nuda ci ero già stata su questo palco”), sfoggia un abito identico a uno di Emma Marrone, e porta con sé un indispensabile “mini-paparazzo”. Game, set, match. Tutti ridono, Belén forse un po’ meno.

Tra i giovani, vince un emozionatissimo Francesco Gabbani (8) con la sua Amen, destinata a diventare un tormentone. Tutte le “nuove proposte” giunte in finale hanno proposto brani molto orecchiabili e radiofonici (anche più di alcuni “Campioni”), e dimostrato una buona padronanza del palco, motivo per cui ci sentiamo di dare un 7,5 complessivo alla categoria. Giusto anche il tentativo di rimediare alla gaffe di Giovedì facendo esibire Miele fuori gara. Rimane una magra consolazione, ma è pur sempre qualcosa. Tra gli ospiti, non delude Elisa (8,5), che torna a quindici anni di distanza dal successo di Luce, e oltre alla bellissima performance dimostra di avere anche una verve comica decisamente fuori dal comune. Più sottotono invece Brignano (5,5), ma rispetto ai tempi di Pintus abbiamo già fatto un incredibile salto di qualità. Decisamente evitabile il siparietto con Gassman e Rocco Papaleo (5): la presenza dell’attore e presentatore lucano poteva essere utilizzata decisamente meglio.

Ottime a spezzare il ritmo le esibizioni di J.Balvin (6,5) e dei Lost Frequencies (7), peccato che quest’ultima sia avvenuta quasi all’1 di notte.

Nota di merito infine per il DopoFestival (8), tornato agli antichi fasti, anche se siamo di parte per la presenza della Gialappa’s (9). Con il rientro dell’irriverente trio in Rai, continuiamo a sperare che prima o poi gli venga data la possibilità di rifare Rai dire Sanremo. Avendo già avuto modo di recensire le canzoni dei Campioni ad un primo ascolto, segnaliamo i nostri top e flop della serata di ieri.

TOP
Stadio (8): una conferma, il loro brano tocca le corde giuste ed emoziona

Francesca Michielin (7): in crescita dopo la prima esibizione, quando probabilmente la giovane età non l’aveva aiutata. La canzone non ci sembra comunque indimenticabile, ma l’impressione è che il gradimento possa crescere con il numero di ascolti.

Ruggeri (7): conferma le buone impressioni della prima serata. Ha una padronanza del palco tale da consentirgli di giocare a fare la rockstar ventenne, risultando divertente e mai fuori luogo.

Patty Pravo (6,5): la inseriamo tra i top perché la sua prima esibizione ci aveva lasciato basiti, almeno quanto le recensioni positive che aveva ricevuto. Ieri è sembrata decisamente più tonica, ed ha valorizzato un brano semplicemente perfetto per il Festival, con il quale probabilmente 20 anni fa avrebbe vinto a mani basse.

FLOP

Valerio Scanu (5): ha uno dei brani più forti del Festival, e lui tecnicamente è quasi sempre impeccabile. Eppure nessuno ci toglie dalla testa che ci sarebbe piaciuto sentire il brano cantato dalla voce più sporca e graffiante di Fabrizio Moro, visto che l’interpretazione di Scanu non decolla mai.

Irene Fornaciari (4,5): spiace dirlo, dal momento che porta in gara anche un brano impegnato, ma l’unica sensazione che continua a lasciarci è quella di impalpabilità.

Neffa (5): il voto è più che altro per le aspettative che avevamo su di lui. Tutte o quasi puntualmente deluse.

 

A cura di www.radioluiss.it Andrea Giachi, 25 anni, laureato in International Relations; Federica Bianchini, 22 anni, specializzanda in Management; Cecilia Menichella, 21 anni, studentessa di Scienze Politiche; Lorenzo Tawakol, 20 anni, studente di Economia e Management.

 

(Nella foto Francesco Gabbani)