Pubblicato il 31/08/2015, 14:34 | Scritto da La Redazione

Rassegna stampa – Metti un rocker nella serie tv, la nuova frontiera delle popstar

Rassegna stampa: Il Messaggero, pagina 25, Simona Orlando.

Metti un rocker nella serie tv

Da Lady Gaga vampira nella nuova stagione di “American Horror Show” a Mariah Carey in “Empire” i protagonisti della musica invadono il video. E tutti vogliono un ruolo nel “Trono di spade”.

Non sono solo gli attori del cinema a sciamare in massa al piccolo schermo. Le serie tv di qualità attraggono popstar e rockstar che sgomitano per entrare nei cast, certe di arrivare a un pubblico planetario, aggiungendosi in corsa, dopo che le stagioni hanno già garantito il successo. Così nella quinta incarnazione di American Horror Story, intitolata Hotel, Lady Gaga sarà Elizabeth, malvagia proprietaria di un albergo del paranormale, contessa bisessuale che si nutre di sangue, arte, moda. Un ruolo perfetto per la Germanotta sempre sopra le righe e con uno spiccato gusto del macabro, che segue i passi del collega di pallore Marilyn Manson, il reverendo del rock che da sempre gioca a fare l’anticristo e ha già vestito i panni del leader della Fratellanza Ariana nell’ultima stagione della serie Sons Of Anarchy. Da ottobre Hotel, tra sadici e malefici, rimpasta tutti i cliché dell’horror ma stavolta, accanto a Kathy Bates e Angela Bassett, non ci sarà la spietata e sexy Jessica Lange, che ha abbandonato il baraccone dei freak con una performance di Heroes di David Bowie da fare invidia a chi è del mestiere.

HIP HOP Nemmeno Mariah Carey ha resistito al richiamo catodico. La cantante sarà integrata nella seconda stagione di Empire, fortunata serie che racconta le vicende di Lucious Lyon e del suo impero hip hop. Non sarà l’unica ad accodarsi alla squadra da metà settembre, con lei arriveranno gli artisti Kelly Rowland, Alicia Keys, Ludacris e Lenny Kravitz. La brama di saltare in una serie televisiva, anche solo per un cameo, si è esplicitata in quel fenomeno che è stato e continua ad essere Il Trono di spade. In principio fu il gruppo islandese Sigur Ròs a entrare nella saga, seguito dal cantante degli Snow Patrol, tramutato in soldato, e da Wilko Johnson dei Dr. Feelgood, diventato il boia di Ned Stark. Il gruppo metal Mastodon ha partecipato alla battaglia di Aspra Dimora e sono in fila per essere arruolati nelle prossime avventure un po’ tutti, dal rapper Snoop Dogg al cantautore britannico Ed Sheeran. Qualche inquadratura l’ha guadagnata anche Will Champion, batterista dei Coldplay che nella seconda stagione ha eseguito con il tamburo l’inno della casata Lannister. La band è così fanatica della serie che lo scorso maggio, per un evento benefico, ha realizzato una parodia in musical chiamando a raccolta il cast originale, ed ecco la Regina dei Draghi che canta il reggae Rastafarian Targaryen, il guardiano della notte Jon Snow che intona un brano per la sua “bruta”, l’amatissimo Peter Dinklage in salsa rocker. Tutti riuniti in un video che è ancora i più visti di YouTube. Insomma rock e fiction è un connubio che funziona. I temi diventano marchio di fabbrica (varie band e orchestre in concerto suonano le note de Il trono di spade, Dexter, Breaking Bad, Walking Dead) e la musica è tornata ad essere elemento trainante delle serie di livello.

CAPITOLI NOIR Basti pensare a True Detective, che nella prima stagione incantò ripescando la oscura Far Away From Road di Handsome Family, e nella seconda ha scelto un nerissimo brano di Leonard Cohen, Nevermind, nato come poesia e tratto dal suo ultimo disco Popular Problems. La voce profonda accompagna il nuovo intricato capitolo noir e sposa un certo nichilismo. A sceglierla è stato l’infallibile T-Bone Burnett (già tessitore sonoro dei fratelli Coen) che ha intravisto in quella melodia i contorni della Los Angeles di oggi, bella, cupa e pericolosa. Le parole del testo cambiano ad ogni episodio e la colonna sonora è appena uscita in versione cd, presenti anche Nick Cave e Bob Dylan, in abito infernale. Il tutto ha un che di paradossale. La musica viene prima vista poi ascoltata. È determinante nelle serie ma, oltre queste, la tv tende a ignorarla e promuove solo talent. E quella buona ormai si scopre più nelle sigle che in radio.

 

(Nella foto Lady Gaga)