Pubblicato il 11/02/2013, 14:31 | Scritto da La Redazione

BARBARA D’URSO: DAGLI ESORDI SEXY ALLE INTERVISTE CHE FANNO ARRABBIARE I GIORNALISTI

 

Il nostro blogger-verificatore ripercorre gli esordi della conduttrice di “Pomeriggio 5” e “Domenica Live” attraverso video davvero esclusivi e super-sexy.

Uno dei mali che affligge da sempre il popolo italiano è la schiavitù dell’apparenza, sintetizzabile nell’adagio secolare «Che cosa dirà la gente?» in nome del quale gli italiani si sono sempre spacciati per quello che non erano e non sono mai stati: civili ed educati.

 

Al famoso ritornello si è appellata di recente Barbara D’Urso per aver intervistato un po’ troppo informalmente – si legga a schiena curva – Silvio Berlusconi nella memorabile intervista del 16 dicembre scorso a Domenica Live, sì proprio quella che passerà agli annali per la di lei sbarazzina domanda: «Cavaliere, mi si è fidanzato?». E lui ringalluzzito: «Ci sono 49 anni di divario d’età tra me e lei, ha 28 anni, si chiama Francesca. È una ragazza bella di fuori e ancora più bella dentro, di principi morali solidissimi, mi sta molto vicino, mi vuole molto bene e io la ricambio».

 

Insomma, per farsi capire dai suoi telespettatori Barbara D’Urso si sarebbe abbassata consapevolmente al livello più dell’inclita che del colto, suscitando tra l’altro le ire dell’Ordine dei Giornalisti, che puntualmente l’ha rimbrottata perché non è una giornalista e perché intervistare un politico in un programma di intrattenimento costituisce una serissima violazione. Se quelli dell’Ordine sono un po’ distratti, visto che da Fabio Fazio in giù non si contano i non-giornalisti porgitori di domande agli onorevolissimi italiani, la dottoressa Giò è al contrario sempre attenta alla sua immagine. Per quelli più smaliziati e affascinati dai simbolismi coatti, la D’Urso rappresenta un misto tra Eva Longoria e la mitica testimonial Sobrino degli omonimi centri estetici, insomma sarebbe sin troppo onesta nel non nascondere di essere una paladina dei sette vizi capitali. Bona dentro e fuori come una milf della provincia segreta italiana tutta chiesa e club privè, Barbara è l’incarnazione della casalinga disperata italiana, la cui massima aspirazione è ancora quella di essere fermata per strada dai vigili non per il parcheggio in doppia fila, ma per il perizoma non regolamentare. Impunita sempre dentro e fuori, il suo sorriso Vitaldent, come promette la sbiancatura scontata da Groupon, non lascia scampo nemmeno al supermarket e all’ufficio postale, dove la si può vedere accanto ai rotoloni Regina e il tonno preferito dell’universitario fuori sede, sulla copertina della sua ultima fatica letteraria targata Mondadori Ma credo ancora nell’amore.

 

Nei primi anni’90 quel geniaccio della provocazione che corrisponde al nome di Gianni Ippoliti diede alle stampe ben due libri inutili per espressa volontà dell’editore dal titolo Il coraggio di scrivere, in cui recensiva le sublimi castronerie letterarie scritte, con l’aiuto di negri pre-scuola Holden ed editor filippini, da giganti come Sandra Milo, Al Bano &  Romina, Wanna Marchi, Marco Predolin, Gianfranco Funari e tanti altri personaggi del piccolo schermo. Forse gli editor della casa di Segrate intendevano riprendere questo fortunato filone letterario con il libro della D’Urso, ma probabilmente non è stata ancora avvisata, forse perché troppo impegnata a ingaggiare epiche battaglie con il signor Frecciarossa che le ha negato la tessera ultravip.

 

Stressata per il doppio impegno televisivo di Pomeriggio Cinque e Domenica Live, quello di Barbarella a Mediaset è un ritorno di fiamma perché pur muovendo i primi passi come attrice di teatro, cinema e fiction, il suo esordio risale proprio alla fine degli anni ’70 a TeleMilano 58 con la rubrica Gol in compagnia di Diego Abatantuono e Teo Teocoli. I primi fan però se li è guadagnati meritatamente negli stessi anni mostrando le sue notevolissime grazie nel momento culminante della sigla di apertura dello show Stryx di Enzo Trapani (guarda il video). Pochi ricordano però il suo assassinio per mano di Branko Vatovec – sì proprio quello che poi anni dopo “oroscoperà” la televisiva italiana – nell’imprescindibile Delitto in Via Teulada di Aldo Lado del 1979. In questo sceneggiato Rai, dove figura anche un giovanissimo Pietro Valsecchi, Barbara è un’attrice oggetto delle attenzioni dello stalker televisivo biondo platino Branko, che per non dare nell’occhio si fa passare per prete. Vedere per credere (guarda il video).

 

twitter@LucaMartera

 

(Nella foto Barbara D’Urso agli esordi in un servizio per Playboy)