Pubblicato il 23/01/2013, 16:35 | Scritto da La Redazione

BRUTTI, POLITICI E CATTIVI: LA VERA STORIA DELLE TESTE DI GOMMA

BRUTTI, POLITICI E CATTIVI: LA VERA STORIA DELLE TESTE DI GOMMA
  Il nostro blogger-verificatore ripercorre, grazie a documenti video eccezionali, la storia dei pupazzi più irriverenti della tv italiana e mondiale. In principio fu Leonardo e la sua famosa serie di teste grottesche, disegnate non come ritratti, ma come tipi umani che rivelano abissi di vizi e di follia. Le teste allucinate del genio fiorentino […]

 

Il nostro blogger-verificatore ripercorre, grazie a documenti video eccezionali, la storia dei pupazzi più irriverenti della tv italiana e mondiale.

In principio fu Leonardo e la sua famosa serie di teste grottesche, disegnate non come ritratti, ma come tipi umani che rivelano abissi di vizi e di follia. Le teste allucinate del genio fiorentino hanno ispirato tutta la caricatura europea dei secoli seguenti, così come la satira pittorica di Bosch, Bruegel e i successivi Hogarth e Grosz. La Gran Bretagna è da sempre il regno della satira, avendo “imposto” per prima la democrazia come modello negli altri stati e non poteva nascere che qui il primo programma televisivo di satira politica con protagonisti dei pupazzi. Nel paese di Jonathan Swift, Peter Sellers, Monty Python e Little Britain, Spitting Image nasce nel 1984 e non è un caso: sono gli anni dei tagli al Welfare e del liberismo selvaggio di cui si fa promotrice la conservatrice Margaret Thatcher. Andato in onda sino al 1996, lo show è un curioso esempio di format perché a essere esportato non è lo schema del programma, ma la licenza d’utilizzo dei pupazzi fatti di latex. Insomma, si vende la tecnica di costruzione dei pupazzi che nei primi anni vengono realizzati direttamente dalla casa madre a Londra ed esportati in oltre 30 Paesi, compresi India, Kenya, Cile, Azerbaijan e Grecia. Alla lista mancava e manca ancora la Cina.

Il format, andato in onda sul canale privato britannico ITV, prende il nome dal popolare modo di dire «quel tizio è l’immagine sputata di…», vale a dire la copia esatta. In Italia ci si accorse di queste pupazzi nel 1986 quando Deejay Television su Italia 1 e la defunta emittente Videomusic cominciarono a trasmettere il famoso videoclip dei Genesis Land of Confusion, che ironizzava sul pericolo nucleare mostrando il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan nei panni di Superman e del cowboy che salva il mondo dalle grinfie dei cattivi Gorbaciov, l’Ayatollah Khomeini, Gheddafi e Saddam Hussein.
Nel videoclip, montato nello stile parata di star come il celebre  We are the world, compaiono tra gli altri Sting, Mick Jagger, Madonna, Michael Jackson, Barbra Streisand. Curiosamente l’unica star rimasta fuori è Topolino. La Walt Disney minacciò infatti di trascinare in tribunale i produttori se avessero toccato Mickey Mouse.
La versione italiana di Spitting Image, col titolo di Teste di Gomma, debutta nel 1987 su Tmc (ora La7) e denuncia sin da subito un limite etico-estetico: è troppo raffinato. I testi, curati da un team di penne capitanato dallo sceneggiatore Mimmo Rafele, sono scritti sin troppo bene e i bersagli satirici rimangono sul piedistallo conservando metaforicamente e anche sostanzialmente il loro potere. Erano gli anni di Drive in e la satira violenta come quella de Il Male era ormai un lontano ricordo. Protagonista assoluto della serie è Gianni Agnelli nei panni dell’Altissimo. Il suo progetto di Uomo Nuovo fatto a immagine e somiglianza della Fiat – con la voce di Stefano Masciarelli dice sempre: «Fiat Voluntas Mea» – è ostacolato da Bettino Craxi e Cavalier Luciferoni, ovvero Silvio Berlusconi, che tramano di trasformare il regno di Agnelli nel TeleInferno. A lavorare come dipendenti alla catena di montaggio per l’avvocato ci sono tutti i volti della prima repubblica: Andreotti, De Mita, Cossiga, Goria, Nilde Jotti e Pietro Longo, irresistibile con la voce che imita Aldo Fabrizi. Non mancano alcune star del piccolo schermo di allora: Baudo, Carrà, Enzo Biagi e persino Serena Grandi, quest’ultima nei panni di una “passeggiatrice”.  In una puntata, siamo infatti nel regno di Gomorra – correva l’anno 1987 – dove la politica è già un mix di populismo, sesso esibito e spettacolini televisivi. Cos’altro aggiungere? (guarda il video).
Il format viene riprese all’inizio degli anni Novanta dalla Fininvest con il titolo di Gommapiuma, ma il Biscione preferisce fabbricarseli da soli utilizzando la gommapiuma appunto. La satira politica lascia il posto alle parodie televisive e il doppiaggio è veramente pessimo. I pupazzi sono costruiti da Walter Marinello su disegni di Franco Bruna e riproducono le fattezze di tutto lo star system dell’epoca: Raffaella Carrà, Maurizio Costanzo, Fabrizio Frizzi, Mina, Enrico Mentana, Beppe Grillo, Albano e Romina, Giuliano Ferrara. Ai pupazzi di Gianfranco Funari e Pippo Baudo tocca invece leggere e commentare sarcasticamente i giornali della settimana. Nella seconda edizione aumenta il numero di pupazzi dei politici, protagonisti di una vera sit-com che prende di mira vizi, tic e difetti dei veri Giulio Andreotti, Silvio Berlusconi, Umberto Bossi, Gianfranco Miglio, Gianfranco Fini, Achille Occhetto, Irene Pivetti, Massimo D’Alema, Rocco Buttiglione, Roberto Maroni e Marco Pannella. I testi di Guido Clericetti, autore televisivo di simpatie destrorse, non mancano di causare qualche reazione piccata. L’allora presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro e Mike Bongiorno, non potendo querelare per diffamazione un pupazzo, ne chiesero l’eliminazione e ne vietarono la riproduzione (guarda il video).
Negli ultimi anni i pupazzi di latex della versione francese Les Guignols de l’Info hanno varcato i confini nazionali, mettendo in ridicolo tutti i leader politici del mondo, compreso Silvio Berlusconi (guarda il video). A questo propisito, Sabina Guzzanti renderà loro omaggio nel suo film Viva Zapatero!, visitando la fabbrica dei pupazzi e aggiornando i colleghi francesi sull’attacco alla libertà di espressione in Italia a opera del Cavaliere, in seguito all’edittto bulgaro contro Biagi-Luttazzi-Santoro (guarda il video).
Si arriva quindi al 2011 con Sgommati, in onda su Sky Uno, che ri rifà esplicitamente all’antesignano Spitting Image, osando di più in termini di satira politica. Curato da Paolo Mariconda, il format è una sorta di contro-telegiornale satirico, dove però aleggia sempre il paradosso della realtà superiore alla fantasia. Il sospetto è che una puntata qualasia di Porta a Porta valga molto di più come fonte di comicità involontaria e che la galleria di facce lombrosiane della seconda repubblica sia ancora più grottesca dei pupazzi, che peraltro parlano ognuno con un fastidiosissimo accento regionale. Una tecnica, quella del “doppiaggio sporco”, iniziata con il film d’animazione per adulti Fritz il Gatto di Ralph Bakshi e che in Sgommati riconduce a una dimensione a base di Pepponi e don Camilli. (guarda il video).

twitter@LucaMartera 


(Nella foto Gli Sgommati)