Pubblicato il 16/07/2018, 17:00 | Scritto da Gabriele Gambini

Casciari Nuzzo e Di Biase: La nostra estate radiofonica con Radio 2 Summer Club

Casciari Nuzzo e Di Biase: La nostra estate radiofonica con Radio 2 Summer Club
Trio inedito alla conduzione di Radio2 Summer Club, spin off di Radio 2 Social Club, tutti i giorni dalle 10.30 alle 12. I conduttori raccontano a TvZoom il progetto e parlano del loro futuro.

Nel futuro Mauro Casciari si vede nel ruolo stabile di conduttore, Nuzzo e Di Biase vogliono realizzare un altro film e sognano la conduzione di un programma comico in tv

Giocano di sponda, si pungolano, rilanciano battute con assist che sembrano frutto di un rodaggio di lungo corso. Invece no, Mauro Casciari e la coppia comica Corrado Nuzzo-Maria Di Biase sono al loro debutto radiofonico come assemblato terzetto di conduttori. E però conoscono bene il mezzo, ne studiano i tempi, riescono a fare della leggerezza estiva un flusso di (in)coscienza che agli ascoltatori piace. Dal 9 luglio sono al timone di Radio2 Summer Club, su Rai Radio 2 dalle 10.30 alle 12, spin off estivo del classico Radio 2 Social Club.

Radio2 Summer Club ha alcune prerogative mutuate da Radio 2 Social Club.

Casciari: Non del tutto. Tanto per dirne una: Radio 2 Social Club ha Luca Barbarossa, grande cantautore. Io del cantante non ho granché.

Di Biase: Il nostro programma somiglia di più a un centro ricreativo. Del resto siamo in estate, le scuole sono chiuse, la ricreazione proviamo a farla noi.

Casciari: Uniamo svago e svacco. Ma con un senso preciso. Si spera.

Il vostro è un trio inedito alla conduzione.

Nuzzo: Ma conosciamo bene la radio, soprattutto Radio 2.

Casciari: La nostra cifra è l’ironia leggera. Se dovessi definirmi, inizierei snocciolando ciò che non sono: non sono un giornalista, per esempio. Sono un conduttore che sa fare intrattenimento. Solo che in tv bisogna lottare per avere ampi margini di libertà d’azione, in radio si è meno incanalati, mi lasciano fare un po’ di più il pagliaccio.

In tv ci sono maggiori paletti.

Casciari: Di recente ho rifiutato di condurre una trasmissione che parlava di cimiteri. Ne approfitto per lanciare un appello: Non proponete disgrazie a Mauro Casciari.

Nuzzo e Di Biase: Proponetele a noi. Di recente avevamo proprio in mente di condurre qualcosa che riguardasse i cimiteri…(ridono, ndr).

Il vostro programma si colloca nel palinsesto della radio in mezzo a Caterpillar e a Italiani In continenti. Puntate a una riconoscibilità argomentativa?

Casciari: Siamo il terzo piatto. Ci piace partire da notizie bizzarre dal mondo per sviluppare linee argomentative divertenti e capaci di coinvolgere l’ascoltatore.

Nuzzo: Dal prosciugamento di alcuni canali di Amsterdam che ha portato al recupero di oggetti abbandonati davvero assurdi e impensabili alle parole che non si riescono a pronunciare in un discorso. Ognuno ha le sue.

Di Biase: Per esempio Decathlon e atletico.

Avrete collegamenti con inviati.

Di Biase: Lorenzo Scaraggi ripercorrerà le tappe del viaggio lungo le coste italiane di Pasolini. A bordo di un camper raccoglierà storie eterogenee raccontate dalle persone incontrate. Dai pescatori ai turisti.

Il tratto distintivo del fare radio?

Casciari: La radio ha sempre fatto molto bene ciò che i social fanno nell’ultimo periodo e che la tv ha sempre fatto solo collateralmente. Fa da collettore di persone, di opinioni, richiede meno preparazione della televisione perché prevede meno variabili, offre un piacere prolungato a chi la fa.

Di Biase: Siamo reduci dal nostro film, la nostra opera prima, e per noi tornare alla radio significa dar corpo a una bellissima ossessione, scandita da libertà di creare e da maggior rilassatezza nel percepire i riscontri del pubblico.

Casciari: I dati di misurazione della radio consentono tempi più dilatati rispetto all’Auditel televisivo che incombe di giorno in giorno. Soprattutto in un’era in cui la tv ha abolito le seconde serate proprio a causa della fregola competitiva degli ascolti.

Di Biase: Per i comici in tv la seconda serata aveva un grande valore. Anche sperimentale. Facciamo un secondo appello: ripristiniamola!

Ripercorrendo la vostra carriera a ritroso fareste qualcosa di diverso?

Casciari: A volte riguardo con un sorriso benevolo i miei primi servizi de Le Iene. Mi faccio tenerezza. Ero aggressivo, un po’ saccente, esagerato. Potendo tornare indietro, manterrei un profilo più basso, cercherei di salire meno in cattedra come giudice di storie altrui.

Nuzzo/Di Biase: Riguardando le performance del passato emerge sempre qualche difetto che sulle prime non avevi notato. Ma rifaremmo tutto il nostro percorso.

Radio a parte, quale progetto vi piacerebbe realizzare?

Casciari: Ho da tempo nel cassetto un progetto televisivo. Si chiama Faccia in fretta. Una sorta di caccia al tesoro svolta in una città in cui un concorrente deve arrivare a individuare un volto su un cartellone avvalendosi di indizzi progressivi. Non è un progetto semplice. I broadcaster sembrano sulle prime entusiasti, ma accetterebbero di inserirlo nella loro programmazione solo se lo portassi già brandizzato e pronto. Su una cosa non arretro: voglio fare il conduttore. Mi sento un conduttore, non un inviato. Anche se forse mi faranno fare ancora l’inviato.

Nuzzo-Di Biase: Ci piacerebbe lavorare a un altro film. Il cinema è una strada che ci tenta parecchio. E ci piacerebbe un nuovo programma comico in tv, magari da condurre. Siamo in un periodo di assestamento dei linguaggi comici in Italia, tra passato, novità della rete, spinte internazionali. Ci sono margini per sviluppare idee.

 

Gabriele Gambini

 

(Nella foto Mauro Casciari, Corrado Nuzzo e Mari Di Biase)