Pubblicato il 01/10/2015, 19:32 | Scritto da Gabriele Gambini

I delfini si masturbano, i leoni sono invidiosi: il regno animale è più peccaminoso di quello televisivo

Se d’estate vi trovaste in mare aperto su una barca e veniste avvicinati da un branco di delfini, frenate l’entusiasmo: potrebbero trovarsi lì non per farvi le feste, ma per strusciarsi sulle estremità del natante a scopi libidinosi. Perché anche i delfini si fanno le pippe. Non solo. Praticano una sessualità promiscua, spesso a fini ricreativi, talvolta con metodi coercitivi. Maschi con femmine, maschi con maschi, femmine con femmine. La loro vita è quasi meglio di una puntata di Game of Thrones o di un giretto sporcaccione sull’Isola di Adamo ed Eva. Forse non si accoppiano con la stessa frequenza dei bonobo, i primati che dedicano al sesso circa il 70% della loro giornata. Non arrivano agli estremi dell’antechino, marsupiale che somiglia a un topolino e che pratica il sesso suicidale, cioè si accoppia così tanto che il maschio della specie rischia di lasciarci le penne, anzi, il pelo. Ma se la cavano. Dimostrando come il comportamento degli animali, con particolarità distinte tra maschi e femmine, abbia tratti in comune a quello degli umani. È l’adattamento evolutivo scelto dalla natura per preservare la specie e si differenzia da quello umano solo perché privo delle incombenze morali che la coscienza, la religione e l’etica hanno affibbiato all’uomo nel corso dei secoli per strutturarlo socialmente. Questi aspetti sono raccontati ne I sette peccati capitali del regno animale, serie di documentari prodotti da Discovery Channel Uk per Sky 3D in onda dal 7 ottobre ogni mercoledì alle 21 in esclusiva su Sky 3D e su Discovery Channel.

Ogni puntata parte dalla definizione di un peccato capitale e lo racconta attraverso i meccanismi del regno animale. Dall’invidia dei leoni, all’ira degli ippopotami, non scordando la vanità dei pavoni. Sfruttando l’introduzione di Richard E. Grant, attore popolare per alcuni ruoli nel Doctor Who, in Downton Abbey e in Dracula di Bram Stoker, e avvalendosi dell’esperienza immersiva del 3D, accorgimento indispensabile nell’era dei documentari factual perché concorre a svecchiare il linguaggio della divulgazione.
Il progetto è accattivante non solo per le sfaccettature contenutistiche. Si inserisce a buon diritto nella nuova stagione di Sky 3D e di Discovery Channel, destinata a portare la narrazione scientifica in tv a un nuovo livello di fruizione. Tra i titoli in arrivo, Racing Extinction (Discovery Channel, dal 2 dicembre) documentario diretto dal premio Oscar Louis Psihoyos che racconta i pericoli concreti dei cambiamenti climatici sull’equilibrio delle specie, Belief (Discovery Channel, da gennaio), approfondimento inedito sul rapporto tra uomo e trascendente, prodotto da Oprah Winfrey, gli speciali Halloween in 3D Ghost Lab (Sky 3D, il 31 ottobre). A dicembre, verrà inoltre lanciato un pop up channel dedicato al mondo degli squali, animali che monopolizzano più di tutti l’immaginario cinematografico. Il canale si integra con la programmazione di Discovery Science (Sky, canale 405), Travel&Living (canale 406), e Animal Planet (canale 416), altre reti tematiche dell’universo Sky. Il denominatore comune della programmazione è semplice: portare la scienza nel salotto di casa con un linguaggio adatto alle nuove generazioni, ripulendola dalla polverosità delle accademie. Dunque mettetevi comodi. Questi palinsesti renderanno la vostra vita più interessante. Forse non come la vita dei delfini e dei bonobo, ma quasi. La scienza è la nuova forma di entertainment, le collezioni di farfalle restino pure in soffitta.

 

Gabriele Gambini

(Nella foto Richard E. Grant)