Pubblicato il 29/01/2013, 17:01 | Scritto da La Redazione

I “BABY LOONEY TUNES” SEI ESSERI SCATENATI E UNA NONNA SANTA FUORI DAL TEMPO

I “BABY LOONEY TUNES” SEI ESSERI SCATENATI E UNA NONNA SANTA FUORI DAL TEMPO
I Baby Looney Tunes, in onda su Cartoonito, sono Bugs Bunny, Gatto Silvestro, Titty, Lola e compagnia bella in versione mini. Allevati tutti insieme da una nonna old style, in casa fanno qualsiasi cosa. Senza passare per nessuna punizione. I Baby Looney Tunes sono sei. SEI. Passano il tempo facendo danni per casa, tipo allagare […]

I Baby Looney Tunes, in onda su Cartoonito, sono Bugs Bunny, Gatto Silvestro, Titty, Lola e compagnia bella in versione mini. Allevati tutti insieme da una nonna old style, in casa fanno qualsiasi cosa. Senza passare per nessuna punizione.

I Baby Looney Tunes sono sei. SEI. Passano il tempo facendo danni per casa, tipo allagare il bagno, bruciare la cucina, falciare le piante del giardino, e la nonna, una tenera vecchietta un po’ in carne con gli occhiali e i capelli bianchi, dice sempre: «Eh no, ragazzi, non si fa». Bene. Prendete una nonna moderna, una di quelle che girano in Smart, giocano a burraco e la sera c’hanno sempre il cinema con le amiche “quindi scusa ma non posso tenerti i bambini” e mettetela nella casa di Nonna Granny, la versione moderna di Nonna Papera. I SEI Baby Looney Tunes sarebbero già tutti in collegio.

Anche perché Bugs, Daffy, Taz, Titti, Lola e Silvestro, ovvero i SEI piccoli criminali, non solo passano le giornate a fare disastri, ma sono anche insopportabili gli uni con gli altri. Fanno sempre la spia. E Silvestro si è mangiato tutti i biscotti. E Titty ha chiuso Taz in bagno. E Buzz ha buttato per terra la cioccolata. E basta. Passiamo le giornate a insegnare ai nostri bambini che passano le loro di giornate a dire: «È stata lei, io non c’entro» che no, non si fa. Bisogna pur prendersi le proprie responsabilità. E poi ti arrivano questi SEI cosi, animaletti, esseri strani, pupazzetti, insomma cartoni animati e ti fanno la spia pure se uno chiude male la porta. Senza dimenticare il fenomeno Buzz, una sorta di animale-piroetta, un ciclone che trascina ogni cosa gli capiti a tiro. Un essere leggermente spregevole, che invece di mangiare aspira, e che ovviamente conclude i pasti con un sonoro rutto. Lo sdoganamento del rutto in realtà è cosa vecchia, da Spongebob all’antesignana Pippi Calzelunghe, la digestione sonora sembra ormai esser diventata un segno di classe ed eleganza. Tanto è vero che i bambini, quando lo sentono, non ridono neanche più.

Non diciamo che non debbano farlo. È salutare e umano. Poi però succede che la tenera bimbetta che tu stai allevando nella speranza di farne una signorina un po’ a modo ti dice: «Mamma, senti, anche io li so fare i rutti». Dopo svariati tentativi, fortunatamente, ti accorgi che la creatura non ha imparato. Per te un sollievo. Per lei una sorta di sfregio. Una cosa brutta a cui ovviare. Perché poi va in classe e non sa fare i rutti. Anche se ha le scarpe di Hello Kitty, la molletta di Barbie, la felpa delle Winx e i jeans di Violetta. Comunque non sa fare i RUTTI.

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto i Baby Looney Tunes)