Pubblicato il 07/11/2012, 18:36 | Scritto da La Redazione

VELINE CHE FURONO: FANNY CADEO ORA SI OCCUPA DI IMPRENDITORIA IN RADIO

In un’intervista a TVZOOM la Cadeo, velina a “Striscia la notizia” nel ’93, racconta cosa vuol dire cominciare con un ruolo così mediatico. Anche se da allora molte cose sono cambiate.

Nella stagioni ’93-’94 Fanny Cadeo era sul bancone di Striscia la notizia, arruolata da Antonio Ricci nel ruolo di velina. La trasmissione, nata nel 1988 su Italia 1, era già al centro dell’attenzione mediatica e le veline erano entrate di diritto nella polemiche tra favorevoli e contrari. Per molte di loro Striscia è stata la porta sul successo, per altre è stata solo un fuoco di paglia. Per la Cadeo è stato un «passaggio».

«Ho iniziato con un programma dove ero più showgirl, poi negli anni ho coltivato la passione per la recitazione e mi sono ritagliata le giuste opportunità per diventare attrice e conduttrice. Il ruolo da showgirl ormai è quasi estinto, sono stata lungimirante». Talmente lungimirante da rinascere conduttrice di una trasmissione su Radio1 dedicata alla nostra imprenditoria: si chiama L’Italia che va.

Fanny Cadeo, che fa, rinasce economista?

«Non esageriamo, io non sono giornalista anche se sto cercando di diventare pubblicista, non ci si improvvisa economisti, infatti in trasmissione lo lascio fare al mio collega, Daniel Della Seta».

Cosa pensa oggi di Striscia la notizia?

«E’ un programma con uno share importante, uno dei pochi in tv a regalare immediatamente una visibilità importante. Esiste da una vita, il che vorrà dire qualcosa, ha un team unico, a partire da Ricci».

Trova che le veline di oggi siano più scaltre rispetto a quando c’era lei?

«Giustamente in questi anni Ricci è entrato in campo spesso per difendere le veline. E’ diventata una polemica sterile, il loro ruolo serve a ricordare che Striscia è un varietà. E poi a vent’ anni è giusto fare la “valletta”».

E’ stata dura scrollarsi di dosso quell'”etichetta”?

«Sicuramente se avessi voluto fare la giornalista avrei dovuto iniziare facendo un altro percorso. Cominciare con un programma così importante ti rende tutto più faticoso. Detto questo si è giovani quando si sale sul banco di Striscia, quindi c’è tutto il tempo per dimostrare le proprie capacità. Per me parla il mio curriculum, che racconta la strada fatta in quindici anni».

A 20 anni però forse si è poco esperte, incapaci di capire tutto questo, no?

«E’ vero non si hanno le idee così chiare. Fortunatamente oggi la struttura di Striscia è molto più protettiva rispetto a quando l’ho fatta io. Ti proteggono da agenti poco corretti e da scelte sbagliate».

Nell’Italia che va raccontate storie di imprenditori che ce l’hanno fatta. Da voi la crisi economica non si sente?

«Ormai siamo tutti abituati a lamentarci, è un atteggiamento tipico italiano, sicuramente il periodo di crisi c’è e si avverte, si guadagna meno su tutti i fronti, però ci sono tante piccole e medie imprese di successo che hanno dimostrato di credere anche nell’innovazione. Il settore che meno ha sofferto credo sia stato quello dell’enogastronomia, c’è stata una cura particolare dei prodotti nostrani».

Lei ha condotto su Raidue il Cercasapori, le manca una trasmissione televisiva dedicata all’arte culinaria? Ormai le fanno tutti…

«Gli chef vanno molto di moda, ormai non sai più a che piatto dare retta, il troppo fa confusione. Grazie a quel programma comunque ho scoperto la mia passione per il cibo. E per me che sono celiaca, non è una cosa secondaria».

Trova che sia difficile per un celiaco uscire a cena?

«È un problema un po’ preso sotto gamba, molti ristoranti non capiscono che bisogna seguire delle regole, anche se ormai essere celiaci è diventata una moda».

 

Tiziana Leone

 

(Nella foto Fanny Cadeo)