Pubblicato il 21/07/2016, 11:32 | Scritto da La Redazione

Selvaggia Lucarelli: Paolo Bonolis e l’invidia del jet (privato)

Selvaggia Lucarelli: Paolo Bonolis e l’invidia del jet (privato)
La moglie del conduttore, Sonia Bruganelli, posta una foto dal jet e giù insulti. Ma noi che faremmo se guadagnassimo 9 milioni l'anno? Così su “Il Fatto Quotidiano”.

Mrs Bonolis e l’invidia social(e): solo ai ricchi è richiesta la sobrietà

 

Rassegna stampa: Il Fatto Quotidiano, pagina 9, di Selvaggia Lucarelli.

Che faremmo noi se guadagnassimo 9 milioni l’anno?

Qualche giorno fa Sonia Bruganelli, moglie di Paolo Bonolis, ha pubblicato una foto su Instagram che immortalava la sua famiglia in partenza per le vacanze a Formentera. Lei, Bonolis, alcuni amici e i tre figli della coppia tutti a bordo di un aereo privato diretto alle Baleari. Apriti cielo. Se fosse stato il giorno del golpe e la signora avesse annunciato la presenza di Erdogan nascosto della stiva intenzionato a chiedere asilo politico a Madre Natura, sarebbe successo meno casino. Ma andiamo con ordine. Quando la Bruganelli pubblica la foto sui social dev’essere a pochi minuti dal decollo. Probabilmente spegne il telefono, si assicura che i figli abbiano le cinture allacciate, ascolta un po’ di musica in cuffia, si fa una pennichella. Un’ora e mezzo dopo l’aereo atterra, lei accende il telefono e le arrivano tante di quelle notifiche che pensa: «Kim Jong-un ha dichiarato guerra a Formentera, scendiamo dal jet e saliamo su un cacciabombardiere». E invece no. È accaduto che il popolino del web quello che sta su Facebook a scrivere ai vip mentre è in ufficio, ma invita i vip ad andare a cercarsi un lavoro serio, quello che se posti una foto in bikini il giorno della tragedia in Puglia ti accusa di essere una stronza insensibile e nel frattempo gioca a Candy Crush ha trovato di cattivo gusto lo scatto. E infatti, sotto lo scatto, è pieno di commenti quali “Vergogna”, “Basta ostentare!”, “Gli italiani muoiono di fame e voi esibite i vostri soldi!” in un fuoco incrociato di insulti e accuse assortite: manca solo che la Bruganelli venga incolpata di essere il mandante dell’omicidio Pecorelli.

La poverina, a quel punto, non ha neppure voglia di infilarsi le infradito e farsi un mojito a Es Pujols in santa pace, perché si sente tenuta a dare spiegazioni sul perché sia andata a Formentera su un jet privato anziché con Easyjet. In un post per nulla paraculo e accomodante, specifica quindi che il jet è noleggiato e non di proprietà, che i soldi sono di Bonolis e non degli italiani, che chi può noleggiare un aereo è giusto che lo faccia e che gli italiani sono dei frustrati. Infine ricorda a tutti che ha una bimba “non proprio velocissima negli spostamenti” alludendo alla disabilità della figlia e tanti saluti. Ora, chiunque frequenti il web con una certa costanza sa perfettamente che l’invidia sociale, per una persona mediamente esposta, rende impossibile la condivisione di qualsiasi contenuto sui social. Se pubblichi la foto del piatto al ristorante: “Alla faccia di quelli che mangiano pasta al burro!”. Se pubblichi la foto al mare: “Eh, alla faccia di quelli che prendono il sole sul terrazzo!”. Se pubblichi la foto del tuo gatto: “Eh, alla faccia di quelli a cui è morto il gatto!” e così via.

Ora, siccome io sui social ho parecchie persone che mi seguono e che indirettamente seguo, vorrei far notare sommessamente che la commessa o l’idraulico su Facebook o Instagram ostentano quel che possono esattamente come la Bruganelli o come Melissa Satta. Solo che, a quanto pare, vale una regola non detta: se sei un impiegato puoi ostentare il perizoma al mare, il giro in moto d’acqua, la borsa di Fendi costata due stipendi, le nozze per cui ti sei indebitata fino al 2089, le vacanze a Mykonos che hai rateizzato fino a dicembre, l’iPhone 6 che per comprarlo hai ritirato tuo figlio dal basket; ma, se sei ricco o giù di lì, sei tenuto alla sobrietà. Intendiamoci. Anche a me stanno sulle balle quelli che trascorrono l’esistenza ostentando le foto cafone dello champagne nel privé in discoteca o il loro parco macchine, ma di sicuro non è il caso della famiglia Bonolis. E poi diciamocela tutta. Se guadagnassimo anche noi 9 milioni di euro l’anno come il buon Paolo, altro che Easyjet.

La verità è che ci concederemmo tutti il lusso di mangiare qualcosa che non siano i famosi biscottini al cocco e i crostini dorati San Carlo di Alitalia, che per la cronaca sono la cosa più unta al mondo dopo i capelli di Pete Doherty e che tutti, nessuno escluso, ci risparmieremmo la gara a chi trova il posto trolley nella cappelliera per non imbarcare il bagaglio. Per il resto, visto che fino a prova contraria Bonolis paga le tasse, pure se a Formentera ha voglia di andarci su una biga motorizzata, in oro zecchino e trainata dalle renne di Babbo Natale, sono bellamente, beatamente “Affari suoi”.

 

(Nella foto il post della polemica)