Pubblicato il 02/11/2015, 15:30 | Scritto da Peter Parker

Laura Pausini porta tutti i giornalisti a Miami per presentare il disco nuovo. Tutti tranne due, rei di scrivere la verità

La signora Laura Pausini è una mamma. Anzi, la buona mamma degli italiani. E lo diventerà sempre di più quando, tra qualche mese, forse nel 2016 o forse nel 2017, ci terrà compagnia in un preannunciato woman-show, forse con Paola Cortellesi, forse prodotto da Bibi  Ballandi per Rai 1. Perché Laura Pausini è il prototipo della mamma perfetta. Per dimostrarlo qualche giorno fa ha piazzato su Periscope un video davvero interessante che avrebbe fatto venire i brividi a Hitchcock, per quanto ti tiene incollato alla sedia: quasi otto minuti girati dalla classe business dell’aereo diretto a Miami in cui, occhiali scuri sul viso ed espressione tra l’annoiato e il seccato, si lamentava perché sul volo era stata separata dalla figlia di due anni e mezzo durante il viaggio. Ha detto, sempre su Periscope, che gli italiani sono egoisti e non hanno ceduto il posto alla sua bambina che ha dovuto farsi presumibilmente undici ore di volo separata dalla mamma. In effetti, una crudeltà.

In effetti Laura Pausini poteva anche pensarci prima, quando ha prenotato il volo, con tutte le segretarie, baby sitter e assistenti personali che ha e che si vedono anche nel video di Periscope: insomma, invece che dirlo alla Rete, avrebbe potuto semplicemente ricordarsi che una mamma di solito viaggia con la figlia al fianco e, dunque, alla compagnia aerea solitamente si fa presente che la figlia piccola ama viaggiare assieme alla genitrice. La Pausini è un personaggio strano. Lo è sempre stato. In questi giorni ha portato quasi tutti i “vivaci” giornalisti che si occupano di musica con lei  a Miami, praticamente in vacanza, per presentare il suo nuovo disco. Quasi tutti, dicevo, con una pratica penosa che è però ormai la regola delle pagine di spettacolo: giornalisti embedded al seguito dell’artista o delle case discografiche o di produzione televisive.

Facile figurarsi quale obiettività il giornalista o presunto tale  possa avere in una situazione del genere. Quasi tutti, comunque, dicevo. Perché un paio di giornalisti la Pausini ha deciso di lasciarli a casa. Due di quelli più noti nel settore. Uno è stato ritenuto dalla Pausini e dal suo staff colpevole di aver scritto nel corso dell’ultima tournee della cantante che i numeri degli spettatori, che aveva fornito alla stampa, erano stati gonfiati e che quel tour era stato un mezzo flop. La Pausini ama i bambini, ma non le critiche e quindi il giornalista non embedded se n’è rimasto a casa, fuori dal viaggio premio a Miami.

L’altra giornalista è stata fatta fuori dalla gita a Miami perché, sembra, avesse ironizzato su un concerto che la Pausini organizzò a San Siro qualche anno fa assieme ad alcune sue colleghe per raccogliere fondi per l’Aquila terremotata. Anche lei, a casa, colpevole di aver scritto senza ginocchiere. Con buona pace della libertà di stampa.

 

Peter Parker

 

(Nella foto Laura Pausini)