Mediaset sta studiando le tecnologie per rinnovare i propri programmi. In "Casa Vianello" non si mangerà più la pizza. Solo Sushi. E poi il ricorso sulle frequenze tv.
Ancora molti ostacoli da superare, in primis la valutazione degli asset. Verso un accordo su tre livelli: contenuti, distribuzione e pay tv. E poi l’advisor: “La Lega di A imiti le concorrenti estere. Un asse con Infront? Macché, serve rispetto”.
Così lo scambio dei contenuti e delle quote. L'operazione dal digitale terrestre a Infinity. Ricavi della pay tv crescono solo di 20 milioni con costi aggiuntivi per 330. Profitti scesi a 4 milioni.
L'ipotesi di uno scambio azionario tra la società del Biscione e il gruppo di Vincent Bolloré lascerebbe intatte Mondadori, Mediolanum e il Milan. E poi raggiunto l'accordo con Patuano, il titolo vola in Borsa: +3%.
Con un semplice escamotage voluto dal premier, le società pubbliche partecipate possono ignorare il tetto ai compensi. Come fa la tv di Stato. Che non diffonde i dati. Tra Bolloré e Bertolaso il nuovo Nazareno di Berlusconi.
Mediaset e Vivendi, i retroscena dell'alleanza. Ancora da chiarire il perimetro. Il tentativo di costruire un polo dei contenuti su scala europea anti Sky. E poi aumentano le famiglie campione per i dati d’ascolto.
Ascolti su del 40% per la prima serata del nuovo canale Sky. Share a quota 1,3% a inizio 2016. E poi la compagnia cede ai messicani le attività argentine. E scatena la reazione di un grosso imprenditore di Buenos Aires che a “l’Espresso” rivela: “Noi offrivamo molto di più”.
Offerta in contanti del Biscione per il 29% di Inwit, la società dei tralicci Telecom, per creare un mega polo e far fuori la Rai. Intanto PierSilvio tratta per cedere Premium a Vivendi: incasserà 500 milioni subito e avrà il 2% del colosso francese.