Un altro imprenditore che decide di parlare in prima persona del proprio prodotto, ma senza mai farsi vedere. Una scelta che non convince fino alla fine.
Un’altra vittima dell’utopia della viralità? Il tentativo di parlare a un target più giovane si risolve in un “famolo strano” fine a se stesso. Ed è decisamente poco originale.
La nuova pubblicità Motta con una mamma (e poi un papà) travolti da un asteroide è lontana anni luce dalla famiglia in stile "Mulino Bianco" ed ha scatenato la polemica. Così su La Repubblica.
La compagnia di bandiera i casa nostra per tutta l’estate ha mandato in rotazione le pubblicità con italiani illustri protagonisti, senza il minimo riferimento alla tragica condizione economica-finanziaria.
Per raccontare i nuovi sistemi di guida assistita la casa automobilistica tedesca ricorre a una forzatura che, più che abituarci al futuro come recita il claim, sembra evocare una stupidità senza speranza.
Un testimonial nell’arco degli ultimi 40 anni una birra e un messaggio positivo. Questi gli ingredienti del divertente film pubblicitario ideato da Publicis Italy.
Passati i tempi del mitico Pino Silvestre, ma il barnd di bagnoschiuma con l’agenzia Armando Testa ha prodotto una pubblicità niente male, rovinata però dal gioco di parole finale.
I due brand utilizzano lo stesso testimonial per le loro pubblicità: un pupazzo verde. Una strana sovrapposizione. Sono passati i mitici tempi di “Liscia, gassata o Ferrarelle?”.
Un po’ citazione del film “In&Out” del 1997 e un po’ il richiamo a Sven Otten, che balla nella pubblicità della compagnia telefonica. Questo il nuovo film del supermercato della tecnologia.