Un sindacato: “Costose forniture alla Scientifica da azienda legata alla Ong di Bruzzone. E spot a ‘Porta a Porta’”. E poi continuano le polemiche dopo il servizio di “Report” sulla Corte Costituzionale.
Il nuovo programma di Teo Tecoli, Teo in the box, partita sabato sera su Raitre ha mostrato tutta la fragilità di un'idea nata da un format tedesco, ma naufragata tra le onde della noia su una banale nave da crociera.
Pubblicato il 30/11/2015 15:32 in News Argomenti: endemol - Rai3
Domenica 29 novembre “Il giovane Montalbano” si fa rimontare da “Il Segreto” ma tiene il comando. Rai Tre in calo rispetto a sette giorni prima: meno aggressive la Littizzetto e più ‘debole’ per Auditel anche la puntata di “Report”, sempre sotto il 10%.
Mercoledì 25 novembre il film con Renèe Zellweger non convince la platea di Rai Uno che trasloca in parte su “Chi l’ha visto?”, mentre va giù su Canale 5 alla seconda puntata “Senza identità”.
Su Rai Uno il film a 3,229 milioni e 12,61%, su Rai Tre Sciarelli 2,847 milioni e 13,11%, su Canale 5 la serie spagnola 2,576 milioni e 10,95%, su Rai Due le puntate fresche di “Criminal Minds” 1,9 milioni e 7,2%.
FLASH: il film su Rai 1 ha conquistato 3,1 milioni di telespettatori, mentre la fiction su Canale 5 2,5 milioni. Tra poco su TvZoom tutti i dati di ieri e le analisi.
Domenica 22 novembre “Il giovane Montalbano” si conferma facile vincitore davanti a “Il Segreto”. Dietro a “Che tempo che fa” il picco di Luciana Littizzetto rimane simile a quello garantito da Pieraccioni e Guccini. Mai sopra il 5% il “Maurizio Costanzo Show”, se non per il finale, dopo la conclusione dei programmi delle ammiraglie.
Mercoledì 18 novembre il bel film tv di Rai Uno seguito fin dall’inizio da una quota contenuta della platea. Parte discretamente “Senza identità” su Canale 5.
Un’inutile questione. Il problema non è certo il cachet che l’ex ministro greco ha preso, ma forse è l’opportunità editoriale: siamo sicuri che l’economista di Atene sia ancora una notizia?
"Che fare?» è il titolo del polpettone di Lenin. Stessa domanda si pone il diggì Campo Dall'Orto che renzianamente vorrebbe riformare la Rai sotto il segno del: «Solo buone notizie». Su Il Tempo nella rubrica SpiffeRai.