Il produttore Jason Blum, sulle pagine del giornale “The New York Times”, spiega come funziona il mondo delle produzioni cine-tv a Hollywood e cosa dovrebbe fare la piattaforma di streaming per contenere i costi.

E adesso farà sempre più male la crescita dei concorrenti. A cominciare da Disney+ che, in due anni, ha già raggiunto 123 milioni di abbonati: un traguardo che il leader dello streaming ha tagliato solo dopo dieci anni. I numeri sul giornale tedesco “Die Zeit”.

Non possiede il prodotto che vende - la musica – e nel 2021 ha pagato 7 miliardi di dollari di royalties. Di conseguenza, è un business a basso margine. L'anno scorso, infatti, ha realizzato solo 94 milioni di euro di utile operativo su 9,7 miliardi di euro di ricavi. Non basta: il fatto di offrire lo stesso prodotto di Apple, Google e Amazon rende impossibile aumentare il prezzo dell’abbonamento. Che è fermo al 2011. Soluzione? La pubblicità e nessun costo per i clienti. Ma può bastare? Ce lo spiega il "Financial Times".

La crisi economica morde. E le famiglie iniziano a selezionare le spese . I servizi che consentono una disdetta immediata sono i più a rischio. E gli OTT lo sanno bene. Ecco che cosa rivela un sondaggio francese pubblicato sul quotidiano “Le Figaro”.

Uno stravolgimento nella modalità di proporre i contenuti. Un radicale cambiamento nei consumi. Una corsa sfrenata a produrre sempre di più. Ora si apre una fase nuova. Non solo per chi gestisce le piattaforme streaming, ma anche per Hollywood. Così su “The Washington Post”.

Sono troppe le piattaforme di streaming? Quante persone sono davvero disposte a pagare un abbonamento? E se questo business fosse meno redditizio e molto meno affidabile di quello della tv tradizionale? Analisi di uno scontro mondiale per la conquista di telespettatori

Accanto a Prime Video è nato Freevee, gratuito e supportato dalla pubblicità. HBO ha una versione “commerciale” di grande successo. E, così, i due grandi rivali, a caccia di nuovi abbonati, stanno per cedere al fascino di Madison Avenue. Tutti i dettagli su “The New York Times”.