Invece di svelare i programmi di prima serata che verranno lanciati in autunno, si prevede che le aziende media dedicheranno gran parte del loro tempo a parlare delle opportunità pubblicitarie offerte dai servizi di streaming come HBO Max, Peacock, Tubi e Disney+. E c'è una buona ragione per questo: gli inserzionisti stanno allocando quasi il 50% dei loro budget video nello streaming, rispetto al 10% circa di prima della pandemia, come hanno dichiarato in alcune interviste diversi buyer pubblicitari. Warner Bros. Discovery farà il suo debutto domani davanti a 3.500 invitati al Madison Square Garden. Così su "The New York Times".

La nuova partnership offrirà la Uefa Champions League, la Premier League, la Premiership Rugby, i Giochi Olimpici, i Grandi Slam di tennis e il Tour de France.

Dopo la fusione dei due giganti ci sono molte aree che si sovrappongono nella nuova società: dalle operazioni amministrative e legali, a business quali le reti via cavo, la vendita di pubblicità e la distribuzione. Su “The Wall Street Journal Usa” i possibili tagli.

Dure critiche del numero uno David Zaslav alla gestione WarnerMedia: «Ci sono un sacco di investimenti ingombranti che mancano di quello che io vedrei come una solida base finanziaria». Forte accento sulle reti Tv tradizionali e gli studi cinematografici. I dettagli sul “Financial Times”

Sono troppe le piattaforme di streaming? Quante persone sono davvero disposte a pagare un abbonamento? E se questo business fosse meno redditizio e molto meno affidabile di quello della tv tradizionale? Analisi di uno scontro mondiale per la conquista di telespettatori