La rete dell'editore: da Giannini a Verdelli, chi oggi occupa posti chiave nella tv di Stato ha un passato a “Repubblica”. E poi l’editore-pubblicitario, socio al 4,6%, viene visto come il potenziale nuovo socio forte.
Il nuovo direttore editoriale di Viale Mazzini ha spiegato la sua linea nella scelta dei direttori dei Tg. E poi associazioni di consumatori, avvocati civilisti e penalisti, costituzionalisti insieme contro “l'imposta più odiata dal 1938 a oggi” nella fattura dell'energia elettrica.
Il consigliere Rai di area grillina spara a zero sui nuovi vertici di Viale Mazzini, sui giornalisti e sui programmi. L’esponente del PD risponde a tono.
Alla vigilia del valzer di poltrone, in Viale Mazzini è tutti contro tutti. Il filo diretto tra il dg e il presidente del Consiglio regge. E poi i piani del nuovo direttore editoriale.
In Viale Mazzini dovrebbe saltare Marano, al suo posto con più deleghe una vecchia conoscenza del dg Campo Dall’Orto. E poi iniziano ad arrivare i primi chiarimenti sulla tassa della tv.
Dopo la nomina di Verdelli a capo delle news, il dg deciso a fare il bis sul prodotto. Tagliavia verso il ruolo di vice di Campo Dall'Orto, a Marano la pubblicità a Milano.
Il radicale Marco Beltrandi prefigura una riforma della Rai diversa da quella pensata da Renzi. E poi lo strano caso della Presidente della Camera, che più comunica e più si sente incomunicabile.
Le decisioni del cda: Luigi Coldagelli capo ufficio stampa, Pierpaolo Cotone all’ufficio legale, Franco Siddi va in Confindustria Radio e Tv. E poi il consigliere applaude la nomina, ma non il metodo.
Il giornalista sarà il responsabile editoriale, la nuova figura voluta da Dall'Orto per mandare in soffitta il progetto di Gubitosi. Congelata per ora la guida dei telegiornali, ma saranno ripensati insieme a Rainews.