Pubblicato il 08/05/2023, 13:03 | Scritto da La Redazione

Aldo Grasso: La cronaca non dovrebbe essere più importanti dell’evento

Aldo Grasso: La cronaca non dovrebbe essere più importanti dell’evento
Una puntata kolosal di «The Crown», «Coronation», guastata dai telecronisti. Ogni volta, mi chiedo perché i telecronisti parlino così tanto, non conoscano più il valore del silenzio di fronte a manifestazioni straripanti di cose da sentire e da vedere: investitura, unzione, riti antichi, musiche, carrozze e balconi. Così Aldo Grasso sul Corriere della Sera.

Re Carlo, l’incoronazione rovinata dalle parole dei telecronisti

Corriere della Sera, di Aldo Grasso, pag. 45

Una puntata kolosal di «The Crown», «Coronation», guastata dai telecronisti. Ogni volta, mi chiedo perché i telecronisti parlino così tanto, non conoscano più il valore del silenzio di fronte a manifestazioni straripanti di cose da sentire e da vedere: investitura, unzione, riti antichi, musiche, carrozze e balconi. Rai1, tanto per fare un esempio, aveva uno studio affollato di persone e ben quattro inviati a Londra, quando sarebbe bastato il solo Marco Varvello, che questi avvenimenti li sa raccontare bene. Ma forse una ragione c’è, inconfessata ma c’è. Che non è quella di sovrapporsi alla cerimonia per apparire più importanti della cerimonia stessa o di essere testimoni oculari dell’uso di abiti riciclati. No, queste sono bagatelle psicologiche o sociologiche. No, si parla di tutto per superare l’interdetto: i due attori principali di questo finale di serie non erano all’Altezza. Il re Carlo e la regina Camilla sono totalmente privi di carisma, quella zgazia inconquistabile, che permette con impersonalita liturgica di esercitare un forte ascendente sugli altri. I reali inglesi, senza Elisabetta, sono mondani, possono fare i conti soltanto con il fascino o la popolarità («vicini alla gente»), come aveva già dimostrato il convitato di pietra della solennità, Lady Diana. Nonostante l’eccesso di parole, la Tv ci ha mostrato come il protocollo da solo non basti, come l’origine sacramentale del potere sia ormai un lontano ricordo. Se, nell’esercizio del potere, la sacralità deve diventare finzione, ebbene allora la recita dev’essere di altissimo livello, la recitazione deve superare «The Crown».
(Continua sul Corriere della Sera)

 

 

 

 

 

(Nella foto un momento della cerimonia)

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