Pubblicato il 31/03/2023, 17:01 | Scritto da La Redazione
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Bertelsmann: stop al progetto europeo

Bertelsmann: stop al progetto europeo
Il capo della più grande azienda mediatica europea ha ammesso la temporanea sconfitta del suo obiettivo di creare gruppi televisivi nazionali in grado di sfidare i servizi di streaming globali, dopo il fallimento di due proposte di accordo. Così Laura Pitel sul Financial Times.

L’ad di Bertelsmann congela gli accordi nella Tv

Financial Times, di Laura Pitel, pag. 8

Thomas Rabe, amministratore delegato di Bertelsmann, ha dichiarato che la decisione delle autorità di regolamentazione di Francia e Paesi Bassi di bloccare di fatto i grandi accordi televisivi nei loro Paesi ha costretto il gruppo a mettere da parte l’idea. “È molto chiaro che nei prossimi due o tre anni non avrà senso proporre piani di fusione su larga scala nel settore televisivo, perché la posizione assunta dalle autorità in Francia e nei Paesi Bassi sarà probabilmente la stessa anche in altri Paesi”, ha dichiarato Rabe. Il capo di Bertelsmann, i cui marchi includono la rete televisiva europea RTL, l’editore Penguin Random House e l’etichetta musicale BMG, ha affermato che la strategia di creare “campioni nazionali dei media” in grado di sfidare concorrenti come Netflix rimane invariata. Ma ha detto che l’azienda perseguirà “percorsi alternativi per raggiungere la scala”, come la pubblicità e le partnership di distribuzione. “Si tratterà di piccoli passi per consolidare e creare scala. Ma francamente [sono] gli unici passi attualmente disponibili, vista la posizione delle autorità di concorrenza”. Rabe è alla guida di Bertelsmann dal 2012 e gli è stato riconosciuto il merito di aver rimodellato e portato a forti ricavi e profitti il gruppo tedesco a conduzione familiare. Negli ultimi mesi, però, Rabe ha subito delle battute d’arresto che hanno messo a repentaglio la sua strategia.

A ottobre, Bertelsmann ha abbandonato il progetto di fusione del suo canale francese M6 con TF1, di proprietà di Bouygues, dopo che le autorità di regolamentazione hanno sollevato obiezioni sull’impatto sul mercato pubblicitario e hanno imposto condizioni che, secondo i gruppi, avrebbero reso l’accordo impraticabile. A gennaio, l’autorità olandese garante della concorrenza ha bloccato la proposta di fusione tra RTL Nederland e Talpa Network, esprimendo preoccupazione per il potere che avrebbe conferito all’entità combinata. L’anno scorso Bertelsmann ha subito un ulteriore colpo negli Stati Uniti, quando un giudice di New York ha impedito a Penguin Random House di procedere con la proposta di acquisizione di Simon e Schuster per un valore di 2,2 miliardi di dollari, dopo che il dipartimento di giustizia statunitense aveva sostenuto che la fusione avrebbe creato un “colosso editoriale”. Rabe ha criticato le autorità di regolamentazione europee e il loro rifiuto di modificare la definizione di “mercato rilevante”, utilizzata per valutare i rischi per la concorrenza, in modo da includere gli annunci online e quelli televisivi. Non hanno tenuto sufficientemente conto dell’evoluzione del mercato dei media e della pubblicità. “È una grande opportunità mancata”.
(Continua sul Financial Times)

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