Pubblicato il 21/03/2023, 15:03 | Scritto da La Redazione

I tribunali fanno sorridere Matteo Renzi: il suo caso è stato archiviato e i suoi genitori assolti

Due indagini, due flop Renzi archiviato a Roma II papà assolto a Firenze

Il Giornale, di Luca Fazzo, pag. 13

Può una inchiesta giudiziaria infilarsi in un accordo commerciale, decidere se un affare è stato buono o cattivo, se è andato male per qualche motivo o se era fin dall’inizio destinato a finire in un buco? Si, pensava la Procura di Roma quando – sulla base di una segnalazione della Banca d’Italia, andò a frugare nei rapporti economici tra Matteo Renzi e Lucio Presta, il più potente e onnivoro agente televisivo italiano. Per due anni la Guardia di finanza, su ordine dei pm Paolo Ielo e Stefano Pesci, ha scavato nel mondo impalpabile dei diritti tv e dei contratti di rappresentanza. Tesi d’accusa: l’accordo tra Presta e l’ex presidente del Consiglio nascondeva un finanziamento illecito. Risultato finale, secondo gli stessi pm: non è saltata fuori nessuna prova di reato su cui poggiare un processo ai due. Richiesta d’archiviazione, accolta dal giudice per le indagini preliminari, e un caso, ampiamente pompato dai massmedia che si sgonfia.

Come pure un’altra indagine che aveva creato a Renzi più di un dispiacere, l’accusa ai suoi genitori di false fatturazioni: nelle motivazioni della sentenza d’appello, depositate ieri, si smonta per intero la ricostruzione della procura di Firenze. Al centro dell’indagine romana su Matteo Renzi e Lucio Presta, due aspetti degli accordi tra il politico e l’agente. Il primo riguardava il documentario in quattro puntate Firenze secondo me, scritto da Renzi insieme a Sergio Rubino e andato in onda tra il dicembre 2018 e il 2019. Il secondo tema dell’indagine era il contratto di esclusiva con cui Renzi affidava a Presta la rappresentanza integrale delle sue prestazioni come autore. A convincere i pm romani che soprattutto sul primo punto si celassero accordi illeciti tra i due, la sproporzione tra il cachet versato da Presta e Renzi, 454mila euro, e l’incasso di ventimila euro fatturato dall’agenzia di Presta a Discovery, titolare del canale Nove, per la messa in onda. Oltre a Renzi e Presta era stato iscritto tra gli indagati il figlio di quest’ultimo, Niccolò. Nel luglio 2021 la Procura di Roma aveva inviato le «fiamme gialle» a perquisire Arcobaleno Tre, la società fondata da Presta senior e controllata fino a poche settimane prima dai due figli di Presta, Beatrice e Niccolò.
(Continua su Il Giornale)

 

 

 

(Nella foto Matteo Renzi)