Pubblicato il 13/05/2022, 11:34 | Scritto da La Redazione

Disney+ brinda a 137,7 milioni di abbonati. E continua a crescere

Disney+ brinda a 137,7 milioni di abbonati. E continua a crescere
Quasi 8 milioni di nuovi clienti nell’ultimo trimestre, in controtendenza, quindi, rispetto a Netflix. Sommando anche i sottoscrittori di ESPN e Hulu oggi il gruppo arriva a quota 205 milioni. E anche i parchi a tema tornano a macinare utili. Tutti i numeri sul "Financial Times".

Disney+ si gode l’aumento degli abbonati

Financial Times, pagina 8, di Christopher Grimes.

Walt Disney ha registrato una forte crescita del suo servizio di streaming Disney Plus nell’ultimo trimestre, in contrasto con il calo degli abbonati di Netflix. Disney ha aggiunto 7,9 milioni di abbonati, ben oltre le previsioni di circa 5 milioni. Questo aumento è avvenuto settimane dopo che Netflix aveva avvertito che avrebbe perso 2 milioni di abbonati nel trimestre, scatenando una svendita delle sue azioni e sollevando preoccupazioni sulle dimensioni potenziali del mercato dello streaming.

Anche la divisione parchi a tema di Disney ha registrato un rimbalzo: i ricavi trimestrali sono più che raddoppiati rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 6,6 miliardi di dollari e battendo le previsioni di Wall Street. Disney Plus ha raggiunto 137,7 milioni di abbonati, mentre il numero di abbonati allo streaming dell’azienda – compresi Disney Plus, ESPN Plus e Hulu – ha raggiunto i 205 milioni nel periodo.

Le previsioni

Bob Chapek, amministratore delegato, ha dichiarato che Disney Plus è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di 230-260 milioni di abbonati entro il 2024. Christine McCarthy, direttore finanziario, ha mitigato le aspettative di crescita dello streaming nel secondo semestre. «Il primo semestre è andato meglio del previsto, quindi il delta che avevamo inizialmente previsto potrebbe non essere così ampio. Ma ci aspettiamo comunque un aumento nel secondo semestre che superi quello del primo».

Il titolo Disney è sceso di oltre il 40% nell’ultimo anno, sottoperformando il SeP 500, che ha perso circa il 5,2% nell’ultimo anno. La Disney sta affrontando la peggiore crisi di relazioni pubbliche degli ultimi anni a causa di una legge della Florida che limita la discussione delle tematiche LGBTQ nelle scuole elementari.

Contro la legge della Florida

Chapek ha rilasciato una dichiarazione di condanna della legge, suscitando la reazione di Ron DeSantis, governatore repubblicano della Florida. DeSantis ha firmato una legge che revoca il distretto fiscale speciale dell’azienda intorno al parco a tema Disney World, in vigore dal 1967. Nel trimestre la Disney ha registrato un fatturato di 19,2 miliardi di dollari, in crescita del 23% rispetto ai 15,6 miliardi di dollari dell’anno precedente, ma al di sotto delle stime perché ha dovuto pagare 1 miliardo di dollari per la cessazione anticipata dei diritti di spettacoli televisivi e film. L’azienda ha subito una svalutazione di 195 milioni di dollari per le sue attività in Russia.

L’utile per azione della Disney, pari a 1,08 dollari, è stato inferiore alle previsioni di 1,19 dollari a causa di un aumento dell’aliquota fiscale effettiva sui guadagni esteri. L’utile netto da attività continuative è sceso del 48% rispetto all’anno precedente, passando da 912 milioni di dollari a 470 milioni di dollari.

I parchi a tema

Gli analisti si aspettavano che quest’anno i parchi a tema, colpiti dalla pandemia, avrebbero registrato una forte ripresa, guidata dagli Stati Uniti. L’utile operativo dell’unità parchi ha raggiunto i 3,7 miliardi di dollari nel trimestre, con un aumento del 50% rispetto all’anno precedente. Durante la pandemia, l’azienda ha sostituito il servizio FastPass con Disney Genie, che consente ai clienti di saltare la coda a pagamento. Chapek ha dichiarato che queste mosse hanno aiutato la spesa pro capite nei parchi statunitensi ad aumentare di oltre il 40% rispetto ai livelli pre-pandemia nel 2019.

Ma il gruppo ha avvertito che le chiusure dei suoi parchi a tema in Asia, tra cui Hong Kong e Shanghai, potrebbero ridurre il reddito operativo fino a 350 milioni di dollari nel terzo trimestre.

Il cinema

Nel settore dello streaming, gli investitori si sono concentrati sui costi, dato che la concorrenza ha fatto lievitare i budget. Chapek ha dichiarato che la Disney sta «osservando attentamente la crescita dei costi dei contenuti». Tuttavia, «i grandi contenuti sono alla base dei nostri abbonamenti, e saranno questi ultimi a guidare la nostra redditività». Il gruppo ha dichiarato che quest’anno taglierà la spesa per film e Tv di 1 miliardo di dollari, portandola a 32 miliardi.

La Disney ha in serbo un’importante programmazione cinematografica, con Lightyear della Pixar, l’ultimo della serie Toy Story, e i sequel di Black Panther e Avatar in uscita alla fine dell’anno. Il suo ultimo film Marvel, Doctor Strange nel Multiverso della Follia, ha incassato 185 milioni di dollari negli Stati Uniti dopo la sua uscita il 6 maggio.
(Continua su Financial Times)

 

(Nell’immagine il logo di Disney+)