Gli Agnelli vogliono mettere bocca nella scelta del nuovo direttore de L’Espresso
II direttore dell’Espresso dovrà piacere agli Agnelli
Verità&Affari, pagina 13, di Tobia De Stefano.
Entro due settimane L’Espresso dovrebbe passare all’imprenditore campano Iervolino per 5 milioni. Ma la parte venditrice Exor esprimerà il proprio gradimento sul nuovo direttore. I tempi si sono un po’ allungati, ma salvo eventi straordinari entro un paio di settimane lo storico settimanale L’Espresso dovrebbe passare dal gruppo Gedi (Exor) alla Bfc Media dell’imprenditore campano Danilo Iervolino per una cifra che si aggira intorno ai cinque milioni di euro.
Dopo la firma dell’accordo preliminare buona parte delle questioni spinose sono state risolte, restano da chiarire alcuni aspetti contabili e gestionali, insomma aspetti tecnici che stanno portando la due diligence per le lunghe. Non trova riscontri la voce di un interessamento del Gruppo Iervolino anche per Repubblica che fa parte della stessa Gedi. Mentre non è in discussione l’abbinata con lo stesso giornale fondato da Eugenio Scalfari che andrà avanti anche per una parte del 2023. Sicuramente il “panino” (come viene definita in gergo tecnico la vendita in coppia di due giornali) è stato uno degli argomenti di discussione, ma appare imprescindibile anche perché dà una spinta alle copie che almeno nella prima fase di passaggio alla nuova proprietà è ritenuta fondamentale.
Chi sceglierà il nuovo direttore
Resta la questione direttore. Detto che una trattativa vera e propria con l’ex direttore del Corriere della Sera, Ferruccio De Bortoli, non c’è mai stata, restano aperte tutte le piste. Sia quella interna – la conferma cioè di Lirio Abbate -, che quella esterna, che porterebbe alla ricerca di una figura forte e di grande esperienza. Secondo quanto risulta a Verità&Affari proprio in relazione al discorso dell’abbinata è previsto che sul nome dell’eventuale nuovo direttore ci debba comunque essere il gradimento del gruppo Gedi (Exor), pena cessazione della vendita in coppia. Un via libera che da un certo punto di vista potrebbe rappresentare una garanzia per la redazione. Al tempo stesso gli acquirenti garantirebbero di non cedere L’Espresso per i prossimi due anni.
Nessun taglio
Nell’accordo è comunque previsto che il corpo redazionale non subirà tagli e anzi, come evidenziato da Danilo Iervolino, sono previste assunzioni appena il progetto che punta a una forte integrazione con l’on line (l’imprenditore ha parlato anche di radio e tv) avrà iniziato a muovere i primi passi concreti. Secondo Mister miliardo (la cifra incassata dall’imprenditore campano per la cessione dell’Università telematica Pegaso al fondo Cvc) Bfc diventerà a breve la prima mediatech industry italiana. Da ricordare che, nel caso in cui l’operazione dovesse andare in porto, l’amministratore delegato della società di controllo (Bfc Media) sarà Marco Forlani. Il figlio dell’ex presidente del Consiglio ed ex segretario della Democrazia Cristiana Arnaldo Forlani.
(Continua su Verità&Affari)
(Nell’immagine il logo de L’Espresso)