Pubblicato il 21/01/2022, 17:20 | Scritto da Andrea Amato
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AgCom, mettendo in riga Dazn, rivoluziona il mondo dei media

AgCom, mettendo in riga Dazn, rivoluziona il mondo dei media
I provvedimenti dell’Autorità nei confronti dell’Ott che trasmette in streaming la Serie A aprono nuovi scenari davvero epocali: dai dati radiofonici a quelli televisivi, tutto potrebbe cambiare.

AgCom e Upa uniti per avere dati certificati su tutti i mezzi

E alla fine è andata come avevamo previsto. AgCom è intervenuta con tre provvedimenti sulla questione della trasmissione da parte di Dazn delle partite Serie A di calcio. L’autorità è stata molto chiara: garantire la qualità del servizio ai suoi abbonati, tutela dei consumatori con un procedimento sanzionatorio per non aver implementato un servizio di assistenza clienti efficace e la certificazione dei dati d’ascolto attraverso un Jic, per quest’anno avvalendosi esclusivamente dei numeri forniti da Auditel e non quelli autoprodotti e certificati successivamente da Nielsen. Anche perché sulla base di questi dati a fine stagione verrà ripartito ai club di Serie A l’8% dei proventi dei diritti tv, in base agli ascolti registrati durante la stagione. Per i prossimi due anni, poi, Dazn dovrà «certificare i dati d’ascolto degli eventi trasmessi attraverso la misurazione da parte di un Jic (Joint Industry Committee) operante sul mercato nazionale in grado di produrre un dato univoco, trasparente e certificato di total audience in conformità alla regolamentazione vigente».

Per l’Over the top che si è aggiudicato per il triennio 2021-2024 i diritti tv del nostro Campionato di calcio è un brutto colpo, nonostante gli sforzi fatti per recuperare in corsa almeno la qualità dello streaming. A rincarare la dose di AgCom ci si mette anche Upa (Utenti Pubblicità Associati), ovvero l’associazione degli investitori, che ai primi di ottobre era stata molto chiara: «Vogliamo dati reali e certificati per fare i nostri investimenti» e che oggi appoggia in toto i provvedimenti dell’Autorità.

Cosa accadrà

I provvedimenti di AgCom e il plauso di Upa, oltre a risolvere il problema contingente di Dazn, apre altri due scenari che potrebbero davvero rivoluzionare il mondo dei media. Innanzitutto, le radio a questo punto dovranno mettersi in regola e abbandonare il Ter (Tavolo Editori Riuniti), che come Dazn si autoproduce i dati d’ascolto delle emittenti radiofoniche da ormai 10 anni. In epoca post-pandemica gli investitori pubblicitari vogliono dati certificati su tutti i mezzi, per essere sicuri che i loro budget siano ben spesi. E una nuova metodologia di indagine, prodotta da un Jic, potrebbe davvero regalare sorprese e scardinare rendite di posizione, forse, poco reali nel consumo quotidiano del mezzo radio.

L’altro scenario che si potrebbe aprire, già previsto mesi fa da TvZoom, riguarda l’ingresso degli Ott in Auditel. Se i grandi player del mercato come Amazon, Netflix, Disney, e la tendenza sembra proprio quella, iniziassero a farsi certificare, cambierebbero inevitabilmente gli equilibri tra tv lineare e on demand, tra tv tradizionale e streaming. Le ultime ricerche già ci dicono che è quello che sta avvenendo alla velocità della luce e il sistema di rilevazione total audience di Auditel è già pronto per accogliere i nuovi soggetti e ridisegnare il mercato televisivo italiano. Sarà un 2022 davvero caldo, con inevitabili frizioni e resistenze, come sempre capita quando c’è una rivoluzione in atto.

 

@AndreaAAmato

 

(Nell’immagine il logo di Dazn)