Pubblicato il 15/10/2021, 17:01 | Scritto da La Redazione
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La Smart Tv spinge lo streaming anche sui device. E sceglie Auditel

La Smart Tv spinge lo streaming anche sui device. E sceglie Auditel
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: la società guidata da Andrea Imperiali marcia a tappe forzate verso la Total Audience. «Quasi tutte le funzionalità sono già pronte o in fase di collaudo per essere rilasciate. Entro il 2022 saremo a regime». A quel punto saranno quasi 18 milioni i televisori connessi.

Tv tradizionale oltre i confini

ItaliaOggi, pagina 19, di Andrea Secchi.

Le famiglie italiane con tv connesse erano 10,5 milioni nel primo semestre di quest’anno, dovrebbero raggiungere quota 13,5 milioni a fine 2021 e poi a salire, fino ad arrivare a 15 milioni a giugno prossimo e 17,8 milioni a fine 2022. Per ciascuna famiglia, poi, ci possono essere più tv connesse (e realmente, senza contare gli apparecchi che hanno questa funzione non utilizzata), con una stima di 15 milioni di pezzi attualmente nelle case su un totale di 42,3 milioni di televisori. Una crescita sostenuta, secondo le proiezioni su dati Auditel della Fcp-Federazione concessionarie pubblicità presieduta da Massimo Martellini, spinta dallo switch off che sta partendo: un una prima tappa il prossimo 20 novembre per canali tematici di Rai e Mediaset e alcuni altri, ma poi definitivamente dal gennaio prossimo con il passaggio dal formato Mpeg2 a Mpeg4 e a partire dal gennaio 2023 con la transizione al digitale terrestre di seconda generazione.

L’urgenza di adeguare i ricevitori e gli incentivi del governo, insieme con l’offerta del calcio in streaming e l’avvicinarsi dei Mondiali 2022, sono tutti fattori che stanno portando al cambiamento. Per questo, dopo i primi anni in cui ciascun broadcaster ha sviluppato le proprie tecnologie e offerte, è partito un lavoro di settore, con il quale si segue una linea comune sulla visione del mezzo, si cercano standard condivisi con gli investitori e le agenzie, e si comunica la strategia che lega la tv lineare tradizionale con le potenzialità della connected tv.

Guida Advanced Tv

Ieri le concessionarie di Fcp-Asso Tv, guidata da Matteo Cardani, hanno presentato un documento che inquadra il fenomeno, la Guida Advanced Tv. Non soltanto Guida Connected Tv o Smart Tv, perché nell’advanced tv c’è «ogni singola estensione della televisione tradizionale che aggiunge contenuti editoriali e/o pubblicitari rendendoli disponibili secondo modalità differenti dalla trasmissione lineare, senza compromettere o ledere la natura di quest’ultima». Un grande ombrello, che comprende sia la tv connessa (non necessariamente smart tv) e con al centro la tv lineare, sia gli altri dispositivi con cui si accede ai contenuti televisivi.

Accade così, spiega la guida presentata dai rappresentanti delle concessionarie, che a fianco della tv tradizionale che ha il maggiore impatto in termini di notorietà, consideration e intenzioni di acquisto, la connected tv dia la possibilità di agire in maniera più profonda rivolgendosi, grazie alla comunicazione targetizzata tipica dell’addressable tv, a specifici segmenti degli spettatori.
(Continua su ItaliaOggi)