Pubblicato il 14/10/2021, 11:35 | Scritto da La Redazione
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Calcio: ora anche i club si lamentano di Dazn

Rischio contenzioso sui diritti tv

MF – Milano Finanza, pagina 13, di Andrea Montanari.

In Lega Serie A le tensioni sono all’ ordine del giorno. Perché il cambio di paradigma con l’arrivo di Dazn – 840 milioni all’anno per il periodo 2021-2024, 340 milioni dei quali garantiti da TimVision, per le 10 partite di ogni singola giornata del campionato – ha sollevato, soprattutto di recente, perplessità tra alcuni dei 20 presidenti di club. Il problema è quello evidenziato lo scorso 7 settembre da MF-Milano Finanza, relativo alla redistribuzione degli introiti derivanti dalla vendita dei diritti tv: l’8% dell’ammontare totale, quindi circa 90-100 milioni, va suddiviso tra le società di calcio in base agli ascolti televisivi che devono essere forniti da un soggetto certificato, quindi Auditel. Mentre l’Ott ha deciso di fare riferimento al partner Nielsen.

Così, secondo quanto appreso da questo giornale, ci sono alcuni club di A (i più agguerriti anti-Dazn sono Genoa, Sampdoria e Sassuolo, ma anche altri iniziano a dubitare della validità dell’opzione) che sono pronti ad aprire un contenzioso con la stessa Confindustria del pallone gestita dal presidente Paolo Dal Pino e dall’ad Luigi De Siervo. Un rischio che in alcuni ambienti sportivi viene definito «concreto» perché la Legge Melandri, recependo il decreto dell’ex Ministro dello Sport Luca Lotti, parla chiaro: i dati devono essere certificati, quindi di fatto solo da Auditel.

Dopo politica e investitori anche i club si lamentano

II tema che è finito al centro del dibattito politico – la Commissione Cultura del Parlamento ha approvato una risoluzione sul tema, Agcom ha aperto un’istruttoria sul caso Dazn e gli investitori pubblicitari riuniti in Upa hanno fatto richieste precise sul tema degli ascolti e del ritorno in termini di advertising – ora può diventare oggetto di scontro alla prossima assemblea di Lega in calendario per martedì 19 ottobre.

Anche perché uno dei temi da affrontare è proprio quello relativo alla piattaforma streaming che è stata convocata per fare luce sulla certificazione degli ascolti. Dazn fornirà tutte le spiegazioni del caso ai presidenti di club visto che comunica i dati Nielsen ogni settimana. Ma l’Ott vista anche la levata di scudi della politica, delle associazioni dei consumatori e dell’authority di garanzia del mercato è pronta a dialogare con Auditel, con Upa e la stessa Agcom. C’è consapevolezza, insomma, che la metodologia di rilevazione possa essere perfezionata. Anche se resta sempre uno scoglio non facilmente superabile: i dati d’ascolto che devono essere presi a riferimento sono solo quelli Auditel che da oltre due anni rileva la total audience (smartphone, pc, device e smart tv).
(Continua su MF – Milano Finanza)