Pubblicato il 05/10/2021, 09:20 | Scritto da La Redazione

Aldo Grasso ce l’ha con Fabio Fazio

Aldo Grasso ce l’ha con Fabio Fazio
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: il re della critica televisiva usa il lanciafiamme della presa in giro contro “Che tempo che fa”. E, senza citarlo, tira una bordata anche a Carlo Freccero. Gli ospiti? Salva solo Roberto Burioni, ma soprattutto il generale Francesco Paolo Figliuolo, «che ha fornito numeri confortanti. Ma confortante è la sua presenza (vi ricordate nelle mani di chi eravamo?), la sua capacità organizzativa, il suo senso del dovere, la terza dose. È sulla realtà che si misura il contegno, mai dimenticarlo».

La confortante presenza di Figliuolo a Che tempo che fa

Corriere della sera, pagina 63, di Aldo Grasso.

Il merito più lodevole di Che tempo che fa è questo: seguendo la trasmissione ci sentiamo tutti migliori (Rai3, domenica sera). Merito di chi ci spiega le cose che non capiamo (non capisco, per esempio, come si possa avere la barba bianca e i capelli quasi fulvi, come Nanni Moretti). Merito di chi, protagonista del giornalismo tv, ci spiega che il protagonismo è deleterio per il buon giornalismo. Merito di chi sostiene come il buon giornalista cerchi solo la verità oggettiva (noi, inadeguati, credevamo che dire la verità significasse solo ammettere di aver trattato i fatti secondo le proprie opinioni). Merito di chi sa trasformare una promozione (di un libro, di un disco, di un concerto) in un privilegio esclusivo. Merito di chi conduce battaglie educative contro gli spot volgarotti (togliere la polvere è tutt’altra cosa, specie se è la polvere dell’ipocrisia).

Merito di chi mi ha fatto sentire per la prima volta la canzone Mille, «un tormentone dell’estate», facendomi capire che dei tre interpreti solo una sa cantare. Merito di chi, trasmettendo alcuni spezzoni di film, ti fa tornare in mente una recensione di Mariarosa Mancuso: «La sciatteria scambiata per sobrietà». Poi c’è una seconda parte del programma, quella più istituzionale, che ha pregi notevoli. C’è stata la consueta lezione del virologo Roberto Burioni che ha spiegato perché è importante superare la paura e perché i numeri ci dicono che la paura del vaccino sia infondata (se il noto amico savonese di Fazio si fosse convinto sarebbe già un buon risultato). E c’è stata soprattutto l’intervista al generale Francesco Paolo Figliuolo, che ha fornito numeri confortanti.
(Continua su Corriere della sera)

 

(Nella foto, da sinistra, Fabio Fazio e Roberto Burioni)