Pubblicato il 24/09/2021, 15:03 | Scritto da La Redazione

Draghi, il Covid, Cattelan: silenzio, parla Ricci

Draghi, il Covid, Cattelan: silenzio, parla Ricci
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: da lunedì riparte “Striscia la notizia” con l’inedita coppia Vanessa Incontrada-Alessandro Siani e due nuove veline, la bionda Talisa Jade Ravagnani (ex allieva di “Amici”) e la mora Giulia Pelagatti. Solita conferenza stampa pirotecnica del papà del Gabibbo: «Draghi ha ammazzato il dibattito, Il Covid non è più un argomento appetibile, Cattelan ha avuto contro la tempesta perfetta, la finale del volley e Juve-Milan. Forse per la seconda puntata il ragazzo non avrà la serenità e la tracotanza che serve per un varietà, ma spero si riprenda».

Antonio Ricci: «Boldi inventore di Striscia? Siamo seri. Lui fa ridere perché è rimbambito».

La Stampa, pagina 39, di Luca Dondoni.

Da lunedì su Canale5 torna Striscia la notizia, stagione N. 34, conduttori Vanessa Incontrada e Alessandro Siani, («ci piace vincere facile») veline la bionda Talisa Jade Ravagnani (ex allieva di Amici) e la mora Giulia Pelagatti. Sottotitolo La voce dell’inscienza. «Dopo le speranze nella scienza – spiega Antonio Ricci – sembra che ora prevalga l’inscienza. Il non sapere e spiegare, il non conoscere e voler pontificare».

Ricci si tolga subito un sasso dalla scarpa: Massimo Boldi ha sostenuto di essere l’inventore del suo tg satirico.
«(ride) Ma siamo seri? Striscia è un format unico ed è strano che Massimo lo scopra dopo oltre trent’anni. Però dovevo immaginarmelo, lui è sempre un po’ in ritardo. Eppure gli voglio bene come a quello zio un po’ suonato che c’è in tutte le famiglie. Boldi poi ha sempre fatto ridere proprio per il suo essere rimbambito, non ha una vis comica sua, una comicità ragionata, ma estemporanea».
È entrato in studio sulle note del Gladiatore di Ridley Scott. Un guerriero implacabile ma finito male.
«Per come stavano andando le cose sino a un po’ di mesi fa non sapevamo neanche se avremmo fatto la conferenza stampa. L’anno scorso è stato terribile per tutti. Ho avuto il Covid, avevo le cannette della respirazione nel naso e di fianco a me moriva una persona; per farmi forza tenevo il telefonino sulla pancia e seguivo Striscia mandando messaggi agli autori e correggendo i filmati. Il Covid mi ha insegnato la precarietà ma devi uscirne forte e la forza che avevo all’ospedale era incredibile. Mi sono rimesso in sesto e non gliela volevo dar vinta a questa bestia che forse ho preso per una mascherina fuori norma. Tutt’ora non se ne parla molto, ma è uno scandalo senza fine e Striscia se ne occuperà ancora. Molti miei inviati e qualche conduttore ha patito il Covid, ma siamo riusciti a portare a casa la trasmissione».

Perché il sottotitolo La voce dell’Inscienza?
«Il Covid non è più un argomento appetibile nemmeno per Striscia. Ritengo una cosa noiosa da parte dei nostri inviati andare a indagare su chi non chiede il Green Pass o affronta la pandemia alla carlona. Anche i talk show ormai languono perché gli argomenti sono sviscerati e dal punto di vista politico il governo Draghi ha ammazzato il dibattito».
Si è fatto un parere sulla polemica per come Dazn fa vedere il calcio agli italiani?
«Purtroppo sono anch’io vittima di Dazn. In casa abbiamo fatto quattro abbonamenti perché non sapevamo se avremmo visto la partita oppure no. Tolti i numeri che appaiono sul teleschermo e non si capisce cosa sono, l’assenza di immagini proprio mentre la tua squadra segna, va tutto bene».
E che dice di Cattelan su Rai1?
«Permettetemi di spezzare una lancia in suo favore, non è giusto scatenarsi contro di lui. Ha avuto contro la tempesta perfetta, la finale del volley e Juve-Milan. Forse per la seconda puntata il ragazzo non avrà la serenità e la tracotanza che serve per un varietà, ma spero si riprenda e reagirà a un evento sfortunato».
(Continua su La Stampa)

 

(Nella foto Antonio Ricci)