Pubblicato il 23/09/2021, 17:01 | Scritto da La Redazione
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I conti di Zelig non fanno per niente ridere, anzi…

Zelig, non sorridono i conti

ItaliaOggi, pagina 32, di Claudio Plazzotta.

Zelig media company, ovvero la società di Gino e Michele nata nel 2018 sulle ceneri di Bananas (ora in liquidazione), finora non è riuscita a rinverdire i fasti di Zelig. Anzi: dopo gli oltre due milioni di euro di perdite nel 2019, e gli 1,47 milioni di rosso del 2020 (che sarebbero stati 2,1 milioni senza la sospensione degli ammortamenti consentita dal Decreto agosto 2020), gli amministratori, a commento del bilancio di esercizio 2020, hanno ammesso che «sussiste una incertezza significativa» di mercato, con «un deficit finanziario nel cash flow prospettico 2021», che «può fare sorgere dubbi significativi sulla capacità della società di continuare a operare come un’entità in funzionamento». In sostanza, si mette in dubbio la continuità aziendale. Il tutto dopo aver quasi azzerato il personale, passato in un anno da 16 a sei dipendenti.

Pure Kpmg, società di revisione contabile nel 2020, ricorda «l’incertezza significativa relativa alla continuità aziendale», sottolineando, inoltre, che il bilancio 2019 di Zelig media company srl «non è stato sottoposto a revisione contabile». La verità è che il brand Zelig, nonostante i vari tentativi, non riesce a decollare al di fuori del comodo alveo che gli aveva costruito intorno Mediaset: Zelig vale poco senza il programma di comici in tv, al via nel 1996 prima su Italia1 e poi trasferito su Canale5 fino al 2013, con un successivo stop e un’ultima edizione celebrativa nel 2016. Basti pensare, ad esempio, che Bananas aveva ricavi pari a 15 milioni di euro nel 2008, crollati poi a 3,5 milioni nel 2015 senza Zelig su Mediaset, risaliti a sei milioni nel 2016 grazie alle quattro puntate evento su Canale 5, e poi di nuovo scesi in picchiata nonostante i piani industriali per lo sfruttamento del marchio Zelig sulle piattaforme digitali.

Il ritorno in tv

Nel 2019 Zelig media company ha archiviato un esercizio con un valore della produzione di 3,11 milioni di euro (due milioni di ricavi netti), mentre nel 2020 si è scesi a quota 1,6 milioni (1,3 milioni di ricavi netti). Molto male è andata anche l’avventura del canale televisivo Zelig tv, lanciato il 25 febbraio 2018 in chiaro sul digitale terrestre all’lcn 243, poi trasferito all’lcn 63 dal primo novembre 2018, e infine chiuso due anni dopo, il primo novembre 2020, per mancanza di ascolti e di raccolta pubblicitaria. Dal giugno 2021 Zelig tv è diventato uno dei tanti canali dell’offerta Prime Video.

Ma la vera iniezione di risorse per provare a risollevare i conti della società arriverà ancora una volta da Mediaset: il Biscione ha infatti accettato di mettere in palinsesto tre puntate celebrative di Zelig, condotte da Claudio Bisio e Vanessa Incontrada, che dovrebbero essere registrate in ottobre agli Arcimboldi di Milano e messe in onda in novembre (ancora tutto da confermare). Insomma, regna molta incertezza sulla società Zelig media company, e sembrano così lontani i tempi della Cooperativa sociale circolo famigliare di unità proletaria, e del locale di cabaret di piccole pretese, lo Zelig di viale Monza 140, a Milano. La fortuna di Zelig media company è quella di appartenere al 100% a un gruppo piuttosto solido, Smemoranda group spa, che ha assicurato la liquidità necessaria nei momenti più difficili. Il presidente di Zelig media company, Luigi Vignali, l’amministratore delegato Giovanni Crespi, e gli altri cinque componenti del consiglio di amministrazione, tra cui Michele Mozzati e Giancarlo Bozzo, non hanno comunque rinunciato ai 298 mila euro di compensi totali anche in un anno difficile come il 2020.
(Continua su ItaliaOggi)

 

(Nella foto Vanessa Incontrada e Claudio Bisio a Zelig)

 

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