Pubblicato il 22/09/2021, 11:33 | Scritto da La Redazione
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Don Matteo appende la tonaca al chiodo

Don Matteo appende la tonaca al chiodo
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: dopo 22 anni Terence Hill lascia il set della fiction dei record. Il nuovo protagonista sarà Raoul Bova e si chiamerà Don Massimo.

Dopo 22 anni Don Matteo toglie la tonaca. Terence Hill passa il testimone a Raoul Bova

La Stampa, pagina 25, di Michela Tamburrino.

Sostiene Terence Hill, alias Mario Girotti, alias Don Matteo, che era proprio il frusciare della tonaca, consunta e malandata, a dargli il ritmo della battuta, a costruirgli il personaggio. Ora Don Matteo, misteriosamente come era arrivato, va via. Al suo posto ecco il gagliardo Raoul Bova che non va in bici ma in moto e che smette gli abiti talari. Giusta scelta, voler assomigliare non porta mai bene. Così dopo vent’anni un ultimo ciak gonfio di lacrime per quello che è stato, prima a Gubbio e poi a Spoleto dove Terence lascia un paese che lo ha tanto amato, a cominciare da Spartaco, il proprietario del ristorante che sta accanto alla ricostruita stazione dei carabinieri e che si è improvvisato attore per amore della serie. Oggi non si dà pace pensando a una consuetudine da considerarsi cambiata.

Addio al bonario parroco di campagna, capace di nascondere chissà quale passato, ma pronto a farsi semplice pur di essere capito dagli umili. Addio a un’immagine di prete all’antica, appunto con la sua tonaca sbrindellata, guai a cambiarla ordinava alla produzione obbediente. A dire il vero una volta l’avevano anche convinto, dopo molte insistenze. Andò a farsi prendere le misure. Poi… «Quando me l’hanno consegnata l’ho appesa in camerino e non l’ho mai usata». Addio a un religioso appassionato di gialli e di trame oscure, ma capace di capire l’animo degli uomini a un solo sguardo.

Numeri record

Esiste anche una contabilità affettiva che ha il suo peso: «22 anni, 13 stagioni, 259 episodi. Grazie» questo ha scritto l’ottantaduenne attore sui suoi account social. Una foto di gruppo e il rito del piantarello non manca. E il produttore Lux Vide Luca Bernabei a chiarire la situazione: «Vogliamo pensare non a un addio, ma a un allontanamento. Vogliamo pensare all’eredità che ci lascia in termini di dedizione, fedeltà e amore per il personaggio e per i tanti telespettatori che ci hanno seguito in questi vent’anni».

Allora benvenuto a Don Massimo di Bova: «Il nome l’ho scelto io e abbiamo avuto la benedizione di Terence. Don Matteo mi sceglie come sostituto perché ravvede in me le sue stesse caratteristiche umane. Vengo sul set per respirare l’aria e raccogliere al meglio la staffetta. Mi sento come alla 4X100 quando sta per arrivare il testimone in velocità. Spero di riuscire a vincere. Difficile stare all’altezza del mito che ci lascia». Bova in Don Massimo è un prete che ha preso i voti tardi, è al suo primo incarico in parrocchia e abbraccia la fede con una spiritualità francescana».
(Continua su La Stampa)

 

(Nella foto Don Matteo)