Pubblicato il 13/09/2021, 11:33 | Scritto da La Redazione
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Sky sgonfia i conti, Dazn gonfia gli ascolti

Sky sgonfia i conti, Dazn gonfia gli ascolti
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: spietata analisi del polemista Paolo Ziliani sulle due grandi rivali del calcio in Tv. E conclusione raggelante: «Il sospetto, che sinistramente si sta insinuando e sul quale Sassoli de' Bianchi, presidente dell'Upa (investitori pubblicitari), ha chiesto di fare subito chiarezza, è che gli amanti del calcio in tv se la stiano dando a gambe».

Fuga dal calcio: Sky è in profondo rosso, mentre Dazn “moltiplica” i suoi abbonati

Il Fatto Quotidiano, pagina 9, di Paolo Ziliani.

Anche se la specialità del Pianeta Pallone è da sempre quella di nascondere la polvere sotto il tappeto e far finta che nella casa tutto risplenda, un paio di notizie di questi giorni, il rosso di 690 milioni con cui Sky ha chiuso il bilancio 2020 e la diatriba Dazn-Auditel sull’audience reale delle prime due giornate di Serie A (i cui diritti tv sono ora detenuti da Dazn), meritano di essere approfondite. Perché se è vero che il calcio italiano si regge quasi interamente sui soldi delle tv, ebbene Flaiano aveva ragione, ma qui la situazione è grave ed è seria.

Sky ha chiuso il 2020 con 690 milioni di passivo: un vero tracollo se confrontato con i 18,8 milioni di rosso del 2019. I ricavi della pay tv sono diminuiti dell’11% e tra le voci sensibili ci sono i -178 milioni di abbonamenti, i -44 di nuove installazioni e/o noleggi e i -171 di raccolta pubblicitaria. Sky, che vantava un tetto di 4,8 milioni di abbonati, non ha comunicato il numero delle disdette; ma sorprende che proprio nell’anno della pandemia, con gli italiani costretti in casa a lungo, a dispetto di condizioni che avrebbero dovuto “favorire” una maggiore fruizione del calcio in tv, ci sia stato invece il grande rigetto: tv spente e un’emorragia di disdette.

La perdita dei diritti

Considerando poi che Sky ha detenuto i diritti fino a giugno 2021 e che i campionati 19-20 e 20-21 sono stati praticamente un unicum (il primo chiuso ad agosto e il secondo partito a settembre con le coppe europee a fare da trait d’union), pensare che la fuga di abbonati sia proseguita anche nei primi 6 mesi del 2021 non è peregrino. Io non ne sono sorpreso, visto che la Serie A è l’unico campionato al mondo in cui gli arbitri contano più dei giocatori e dove la narrazione avviene in stile Istituto Luce (manco la gente fosse stupida); ma in queste righe non m’interessa sviscerare i perché.

È invece importante dire che nel primo campionato dell’era Dazn è subito esploso il giallo degli ascolti: fino a ieri rilevati da Auditel e oggi da Nielsen su mandato della stessa Dazn. Ebbene: Adnkronos ha rivelato che gli ascolti resi noti da Dazn (4,3 milioni di spettatori la prima giornata, 4,7 la 2a: quasi i 4,8 di Sky) secondo Auditel sarebbero gonfiati del 58,1%. E questo perché un abbonato che abbia visto, ad esempio, Verona-Inter venerdì, Juventus-Empoli sabato e Milan-Cagliari domenica viene contato come fossero 3. Addirittura, se negli stessi giorni l’abbonato avesse visto anche Udinese-Venezia venerdì, Lazio-Spezia sabato e Genoa-Napoli domenica (2 gare al giorno) verrebbe contato come fossero 6 abbonati diversi.
(Continua su Il Fatto Quotidiano)

 

(Nell’immagine il logo di Dazn)