Pubblicato il 06/08/2021, 18:01 | Scritto da La Redazione

Rai: il tetto sulla raccolta pubblicitaria da ridiscutere

Rai: il tetto sulla raccolta pubblicitaria da ridiscutere
La nostra rassegna stampa, con gli estratti degli articoli più interessanti: l'allarme del nuovo amministratore delegato Rai, Carlo Fuortes. I nuovi limiti in arrivo sull'affollamento sono ritenuti penalizzanti.

Conti Rai, scontro sul tetto pubblicitario

Il Sole 24 Ore, pagina 10, di Andrea Biondi.

Un inciso, ma significativo, quello dall’ad Rai Carlo Fuortes durante l’audizione in Commissione di Vigilanza mercoledì sera: «Abbiamo una parte di risorse che arrivano dalla raccolta pubblicitaria. Che però hanno un tetto. E peraltro si discute anche se ridurlo». A Viale Mazzini c’è preoccupazione per il decreto legislativo che recepisce la cosiddetta direttiva Ue Smav (Servizi Media Audiovisivi) con le nuove regole per il mondo della televisione. La parte riguardante gli affollamenti pubblicitari a un primo esame ha suscitato perplessità in Rai, con la valutazione che la Tv pubblica sarebbe penalizzata, al contrario di Mediaset e Tv commerciali (soprattutto), ma anche pay tv.

Per intendere la questione occorre innanzitutto chiarire bene i contorni dell’intervento normativo. Si tratta di uno schema di decreto legislativo per recepire la direttiva europea i cui contenuti sono poi sintetizzati a livello nazionale nel Tusmar (Testo unico servizi media audiovisivi radiofonici). La precedente normativa europea era del 2007, recepita in Italia nel 2010 con il decreto Romani che ha aggiornato il Tusmar del 2005 con modifiche, seppur L’ad Rai Fuortes in Vigilanza: «Abbiamo risorse da pubblicità, ma con un tetto che si discute se ridurre» importanti. Con lo schema attuale invece si arriva a un Tusmar nuovo di zecca. All’interno del quale sono previste varie cose: dal raddoppio degli obblighi di investimento in produzioni audiovisive europee e italiane per i giganti dello streaming, da Netflix in giù, dal 12,5% del fatturato italiano attuale al 25% del 2025, all’eliminazione dei limiti ex ante per gli interventi di Agcom a tutela di pluralismo e mercato.

La raccolta pubblicitaria

E qui c’è anche l’intervento sulla pubblicità, in sda a una direttiva Smav che prevedeva una maggiore flessibilità sui limiti di affollamento. E così, per le Tv commerciali il limite di affollamento del 15% giornaliero è scomparso e quello del 18% orario si è trasformato in un 20% sulle due fasce orarie: 6-18 e 18-24. Per la pay tv il limite passa dal 12% al15%, sempre sulle due fasce orarie. E la Rai? Finora è stata sottoposta a un vincolo del 4% settimanale con limite orario del 12% sull’insieme della programmazione e dei canali Rai. Ora con il nuovo testo si mantiene il 12% come limite orario, ma si passa al 6% durante la giornata «riferito ad ogni singolo canale».
(Continua su Il Sole 24 Ore)

 

(Nella foto il logo di Rai Pubblicità)